Mentre i sindacati di Atac si spaccano sul piano di salvataggio dell'azienda varato dalla giunta M5S, oggi è in programma il primo sciopero dei mezzi contro il concordato preventivo. L'agitazione inizierà alle 8.30 e proseguirà fino alle 12.30, anche senza l'adesione compatta delle sigle sindacali. La protesta indetta dai sindacati Orsa Tpl e Faisa Confail interessa la rete di bus, tram e metropolitane, le ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civitacastellana-Viterbo. Senza contare che nella stessa fascia oraria si terrà una mobilitazione proclamata dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Faisa Cisal, che interessa i bus periferici gestiti dalla società Roma Tpl.
Ieri pomeriggio, dopo un vertice in Campidoglio coordinato dal delegato al Personale, Antonio De Santis, e dall'assessore Linda Meleo l'amministrazione comunale ha annunciato la revoca allo sciopero da parte di quattro sigle: Sulct, Utl, Fast e Cambia-Menti. Il Comune ha poi firmato un'intesa con Cgil, Cisl e Uil ed è stato aperto un «tavolo di confronto permanente» sul piano Salva Atac. «Abbiamo ribadito la necessità di tutelare il mantenimento del carattere pubblico di Atac - ha dichiarato De Santis - nell'ottica di offrire un servizio di qualità ai cittadini, così come abbiamo ribadito l'intenzione di proseguire la strada del concordato preventivo in continuità, al fine di tutelare il servizio del trasporto pubblico e i dipendenti».
Cosa comporterà questa decisione, in termini di disagi per il pubblico, si vedrà oggi. In ogni caso, in occasione dello sciopero, non saranno attive a Roma le zone a traffico limitato diurne. La decisione di sospendere le Ztl è stata presa da Palazzo Senatorio per agevolare la mobilità durante e dopo lo sciopero. Per l'intera giornata il transito sarà consentito anche ai veicoli sprovvisti di permesso.
L'INCONTRO
Stamattina intanto si dovrebbe riunire il Consiglio d'amministrazione di Atac per votare, con oltre due mesi di ritardo, il bilancio 2016 dell'azienda sull'orlo del crac (la scadenza era il 30 giugno). Il passivo, come anticipato dal Messaggero, sarà di circa 220 milioni di euro, il triplo rispetto alle perdite registrate nel bilancio precedente. Giovedì invece si riunirà l'Assemblea dei soci in vista del concordato preventivo da presentare in Tribunale. È proprio la procedura fallimentare ad agitare i sindacati, per questo Raggi ha deciso di schierare il suo delegato De Santis, che si è già occupato della grana del salario accessorio dei 23mila dipendenti comunali. «Abbiamo sottoscritto un verbale di intesa con i sindacati - hanno fatto sapere ieri dal Campidoglio - al fine di condividere un momento importante per il rilancio del trasporto pubblico».