CHIETI - "Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Come al solito il delegato ai Trasporti Camillo D’Alessandro se la canta e se la suona e, addirittura, arriva ad annunciare l’autopunizione ben sapendo che da marzo prossimo sarà ‘impiegato’ ad altro incarico politico a Roma mentre gli abruzzesi sono ancora in attesa di vedere le sue dimissioni promesse e non mantenute per il dragaggio del Porto di Ortona e per l’Autorità portuale di Civitavecchia".
Lo afferma il presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo.
"Il delegato regionale ai Trasporti evita con abilità di rispondere a tre specifici ma fondamentali quesiti che ho posto da tempo. Innanzitutto vogliamo sapere se il bilancio di Tua al 31 dicembre 2017 chiuderà con un utile o con una perdita; mi risulta che sono mesi che non vengono pagati centinaia di fornitori (se non quelli del carburante) per un importo di oltre 30 milioni di euro e, infine, conoscere le reali motivazioni per cui dal 11.04.2017, data del pronunciamento e conseguente annullamento da parte del Tar Abruzzo, i servizi minimi non vengono ancora legittimamente rideterminati e riprogrammati?!".
"A queste relative questioni irrisolte - dice Febbo - apprendiamo come questo esecutivo regionale continua a difendere la separazione dell’attività commerciale di Tua con Sangritana SpA sapendo che la realtà è ben diversa da quella illustrata. Quando durante la scorsa legislatura abbiamo creato Sangritana SpA per cause normative penalizzanti avevamo, ben presente che il ferro e l’agenzia viaggi portano utili mentre il servizio gomme (concorrenza sfrenata con il privato) andava rimodulato con personale giovane, assunto magari con contratto Anav che hanno un costo aziendale inferiore, cioè parte di quei 153 nuovi assunti annunciati da D'Alessandro".
"Il piano industriale della Sangritana Spa, che dovrà gestire il servizio come qualunque operatore di privato, assumendosi cioè il rischio d'impresa, da chi è stato valutato e redatto? - chiede Febbo - Chi garantisce che successivamente, per problemi di natura economica, non possano sorgere i presupposti per una eventuale cessione ai privati e, quindi, con un esubero di lavoratori? Con quali fondi la Sangritana Spa acquisterà altri 28 autobus (oggi solo 12 dei 40) occorrenti per espletare il servizio?".
"Inoltre - sottolinea ancora Febbo - non regge il riferimento di D’Alessandro ai richiami dell’Autorità della concorrenza poiché sono tutti cavilli superati dalle nuove disposizioni di legge che prevedono la semplice tenuta di contabilità separata, cioè quello che già società private come ‘Di Fonzo’ e altre. Quindi ritengo che questa operazione 'spezzatino' vada valutata in maniera diversa e attenzionata prima di mettere a repentaglio posti di lavoro e professionalità".
"Infine voglio evidenziare come con l'affidamento in house dei servizi di trasporto pubblico locale a Tua e la separazione degli stessi da quelli di natura commerciale verrà penalizzato quel restante 20% di territorio per lo più interno rimasto fuori dal controllo regionale. Come sono preoccupato per i 500/600 lavoratori impiegati con altre società commerciali di trasporto concessionari di specifiche tratte e non ricomprese nell’affidamento in house".
"Questi lavoratori non sono figli di un dio minore, così come i gli stessi titolari delle aziende. Pertanto – conclude Febbo – nonostante le rassicurazioni di circostanza del delegato regionale ai Trasporti rimangono sul tappeto molti aspetti ancora da definire e chiarire poiché siamo preoccupati per l’intero comparto del Tpl e del suo futuro. Visto che su questo argomento sia D’Alessandro sia il presidente Luciano D’Alfonso hanno sempre evitato un serio confronto in Consiglio regionale convocherò le parti interessate in Commissione vigilanza per approfondire quegli aspetti critici che da troppo tempo attendono una risposta che ho sollevato in più circostanze".