Il trasporto pubblico servizio essenziale per la vita dei cittadini, che si traduce nel diritto di raggiungere il luogo di lavoro, di studio, di attraversare la propria città o regione, che per oltre il 40% è caratterizzato da area interna a cosiddetta bassa domanda; solo il pubblico può farsi garante di questo diritto alla mobilità, che dopo quello della sanità è certamente il più importante per i cittadini.
Per questo la Regione ha scelto l’affidamento in house dell’80% del trasporto pubblico locale che si concluderà entro il 30 settembre, data entro la quale sarà stata già realizzata la cessione di ramo di azienda di tutte le attività commerciali di TUA s.p.a. in favore di Sangritana s.p.a., un'altra società pubblica che non ha costituito il mio governo, ma il precedente governo regionale a seguito di due sanzioni pecuniarie erogate nella scorsa legislatura dall’Autorità per la Concorrenza, una in favore di Arpa ed una di Sangritana, per non aver realizzato la separazione societaria dei servizi commerciali: con i soldi del TPL non si possono finanziare le perdite che si registrano nei servizi commerciali e non possono contribuire km di servizi commerciali.
Lo ha affermato il consigliere delegato ai trasporti Camillo D’Alessandro nella conferenza stampa di qualche giorno fa che precede lo sciopero regionale indetto dalla Filt e dalla Cgil regionale per il 15 settembre prossimo.
Non è rimasto indifferente Sallese Paolo dirigente sindacale aziendale della Filt Cgil alle parole del Consigliere Delegato ai Trasporti, anzi egli approfitta per manifestargli pubblicamente consenso a quanto fin qui da egli sostenuto e nella nota richiamato, perché nelle sue parole coglie almeno due ragioni che legittimano i lavoratori di Cerella allo siopero proclamato dalla Filt e della Cgil regionale.
La prima riguarda proprio quella separazione contabile e societaria a cui egli fa riferimento, poiché afferma Sallese di aver più volte denunciato come anche nell’azienda da lui occupata, di cui TUA è il maggiore azionista, si provvedesse a finanziare e/o contribuire le attività commerciali e/o i servizi gran turismo con i soldi del TPL; numerose le richieste di accesso agli atti insistentemente negati dall’azienda, che avrebbero certo fatto emergere l’ingente sperpero di denaro pubblico.
Ora ci si chiede come mai l’azionista di maggioranza TUA, per altro già sanzionata in passato, permette che la sua partecipata vastese possa operare in contrasto non solo con le scelte oculate dell’azienda madre, ma addirittura in probabile violazione di legge? Chi è responsabile e sarebbe tenuto a pagare le eventuali sanzioni pecuniarie, laddove anche in questo caso intervenisse l’Authority?
La seconda ragione riguarda proprio quegli aspetti legati al territorio ed alla domanda: è ben noto a tutti che la ditta Cerella serve una vasta area del territorio interno medio-alto vastese a bassa domanda che egli ha assicurato che solo il pubblico gestore può garantire, e allora ci si chiede come mai Cerella resta fuori dalla fusione in TUA? Che ne saranno di questi servizi disagiati e con scarsi marginalità di profitto se affidati ai privati? Quali le sorti dei lavoratori?
A queste domande Sallese Paolo dirigente sindacale chiede risposta al Consigliere delegato ai Trasporti, al quale ricorda come più volte anche in incontri istituzionali locali e non, abbia assicurato che per quel che riguarda Cerella, l’orientamento politico regionale fosse unicamente quello della fusione.
Sappiamo bene che è solo questione di volontà politica, vale per l’acquisizione di AMA oggi soggetto estraneo a TUA, vale per l’eventuale ricapitalizzazione di Sistema oggi in liquidazione, e vale per la liquidazione dei privati della Cerella, che però in conferenza stampa non viene mai citata.
Di qui comprensibile preoccupazione e sgomento, e per il sindacalista un ruolo chiave e determinante nella vicenda può e deve essere giocato dal Sindaco Francesco Menna, il quale ha l’obbligo di far sentire la propria voce c/o le Istituzioni Regionali, proprio come in diverse circostanze ha fatto il suo predecessore Luciano Lapenna sempre attento e presente ai problemi di questi lavoratori.
Anche a nome della Filt Cgil chiedo quale sia stato ad oggi il ruolo del primo cittadino nella vicenda, e se egli abbia mai nella sua agenda politica, discusso del futuro di questa società storica di trasporto locale, come per esempio ha fatto il sindaco dell’Aquila nella vicenda AMA, seppur con qualche tono surriscaldato con Camillo D’Alessandro, ma che certamente rischia di produrre risultati utili.
Da ultimo una dura sferzata verso le altre sigle sindacali, di cui pure ci si onora constatarne la presenza dei segretari regionali in conferenza stampa, e mi riferisco alla Fit Cisl, alla Uiltrasporti ed alla Faisa Cisal, ad essi vorrei porre la seguente domanda: di quali lavoratori e quali interessi eravate e siete rappresentanti e portavoce, visto che non avete inteso spendere una sola parola per i lavoratori della Cerella ne dentro ne fuori la conferenza stampa? Che cosa ne pensano circa la separazione societaria tra servizi commerciali e tpl non attuata nell’azienda Cerella, che val la pena ricordarlo, è la stessa azienda in cui dal 2014 viene assunto personale a vario titolo sia con contratto a termine che a tempo indeterminato senza alcuna evidenza pubblica, in cui vengono elargite promozioni ed avanzamenti di parametro ad personam anche in questo caso senza alcun concorso. Invito le altre organizzazioni sindacali a render noto il loro pensiero con un comunicato stampa.