C'è l'elenco degli obiettivi da centrare assolutamente, da qui alle elezioni del 2019, c'è l'impegno a terminare il campionato con la formazione partorita al termine del doloroso rimpasto dell'estate. Ci sono anche le forzate rinunce, i progetti che non sarà possibile affrontare per mancanza di tempo e soldi, ma anche per la precedenza accordata a emergenze e imprevisti. E soprattutto c'è una data, sabato 23 settembre, per il conclave della giunta Alessandrini all'Aurum, il terzo della serie inaugurata nel 2015, dopo il primo anno di rodaggio, con la trasferta di Celano e proseguita nel 2016 al Museo delle Genti d'Abruzzo.
La lista degli invitati è già completa: oltre a sindaco e assessori, interverranno i consiglieri della maggioranza finalmente pacificata con il pieno recupero di Lista Teodoro e lo staff dei dirigenti comunali chiamati a far marciare le decisioni dell'esecutivo. Protocollo ridotto all'osso, full immersion di un solo giorno, pranzo al sacco, tempi di lavoro contingentati.
Un grande serrate le file, nella consapevolezza che nei prossimi 20 mesi l'amministrazione Alessandrini non dovrà sbagliare un colpo nel tentativo di recuperare il rapporto di fiducia con la città.
COSA C'E' L'area di risulta, la principale delle incompiute della città, è il primo cavallo che il sindaco vuole cavalcare, per riuscire dove non sono riusciti ben tre predecessori in un arco di una ventina di anni. Definiti gli indirizzi, Alessandrini vuole arrivare celermente al bando.
Secondo dossier sul tavolo, l'efficientamento dell'offerta dei servizi su base metropolitana. Il dato di partenza è che il referendum sulla nascita di Nuova Pescara, la fusione del Comune con Montesilvano e Spoltore, difficilmente vedrà la luce in tempi brevi, anzi chissà se la luce la vedrà mai. Si può invece ragionare, con un'iniziativa destinata a coinvolgere i civili, sulla possibilità di realizzare economie e qualità nella gestione comune di alcuni servizi: è Attiva spa, la società pubblica della nettezza urbana, la pedina destinata a fare da cavia.
COSA MANCA C'è poi il capitolo delle rinunce, il più spinoso, sul quale Alessandrini cercherà il pieno appoggio della maggioranza. Con realismo, si tratterà di spiegare alla città, nel tentativo di limitare i danni sul piano del consenso, che alcune cose promesse non saranno realizzate o lo saranno soltanto in parte. Il caso esemplare è quello della manutenzione ordinaria, a suo tempo definita da Alessandrini la prima delle opere pubbliche. L'obiettivo era un investimento di quattro milioni l'anno; al tirar delle somme, il consuntivo sarà più modesto, mentre le necessità, dalle strade ai marciapiedi alle infrastrutture, tendono ad aumentare di giorno in giorno. Certo, la giunta ha incontrato per strada emergenze non previste, dalla esatta consistenza del dissesto finanziario ereditato allo sgombero di via Lago di Borgiano, alla necessità dell'adeguamento sismico degli edifici scolastici. Il tempo stringe, i passi falsi e le risse interne sono stati parecchi; ora Alessandrini chiede impegno e coesione alla squadra e ai supporter.