TERAMO Non è una rinnovata fiducia al buio ma uno spiraglio che potrebbe ridare al sindaco Maurizio Brucchi una maggioranza, anche se risicata. Dai dissidenti, che di fatto hanno lasciato l'amministrazione senza numeri in consiglio per governare, arrivano segnali di apertura verso il riavvicinamento al primo cittadino. «C'è stato un chiarimento», spiega Alfredo Caccioni, «anche se non vuol dire che il nostro appoggio è scontato». Per lui e per l'altro consigliere ex di "Futuro in" Vincenzo Falasca non si tratta di un rientro a pieno titolo nei ranghi della maggioranza, ma di un disgelo nei rapporti con il sindaco che a inizio estate, con il riallargamento della giunta, erano scesi sotto zero. «In questo momento siamo al suo fianco», osserva Caccioni, «perché se cadesse andremmo incontro a una campagna elettorale feroce; e se il commissariamento del Comune non andava bene qualche mese fa, non si capisce perché sarebbe accettabile ora».IL BILANCIO. Tuttavia il voto favorevole dei dissidenti al bilancio di previsione, che eviterebbe la caduta del sindaco e dell'amministrazione quando il provvedimento arriverà in aula nelle prossime settimane, non è già nella cassaforte di Brucchi. «Vediamo prima cosa contiene il documento», sottolinea Caccioni, «e poi decidiamo». Resta più abbottonato Falaaca che dice di aver appreso solo nel consiglio di giovedì la decisione di Brucchi di restare al proprio posto. «Ho preso atto delle sue non dimissioni», osserva, «ma gli sviluppi sono tutti da verificare». Non c'è alcuna ipoteca sull'immediato futuro. «Il bilancio bisogna vederlo e capirlo prima di pronunciarsi», chiarisce il consigliere, secondo cui però «lo scenario è un po' cambiato». Falasca si riferisce alla dura presa di posizione da parte di "Futuro in" sulle nomine fatte da Brucchi ai vertici della Team. «Mi pare che ora il chiarimento sia necessario tra loro», osserva l'ex gattiano, «la mancanza di condivisione nelle scelte è un problema che ho denunciato fin dal'inizio della consiliatura».GLI ALTRI. Sul bilancio, benché arrivi quasi a fine anno e sia più un consuntivo che un preventivo, non ha preconcetti neppure Raimondo Micheli di Fdi-An. «È il provvedimento su cui si può incidere di più, ma non l'abbiamo ancora visto e dunque non possiamo valutarlo», evidenzia il consigliere che è anche coordinatore comunale del partito, «ma in ogni caso restiamo sulle posizioni di due anni fa quando siamo usciti dalla maggioranza». In attesa di un cambio di rotta è anche Guido Campana di "Al centro per Teramo". «Il sindaco l'ha annunciato in consiglio», spiega, «vediamo se lo fa davvero e se il cambiamento riguarderà anche la sua squadra».TANCREDI. L'intenzione dei dissidenti di verificare i contenuti del bilancio è apprezzata dal parlamentare Paolo Tancredi. «E' giusto così, che guardino cosa c'è dentro», afferma, «anche perché in questa lunga crisi sono stati sollevati problemi di organigramma, con diverse valutazioni a seconda se c'era il proprio nome o no, ma mai questioni di merito». Per il deputato dunque «si deve discutere di contenuti, anche se poi va trovata una sintesi». Il suo auspicio, dunque, è che la decisione di Brucchi di restare al proprio posto favorisca «un cambio di passo e si torni a parlare di aspetti concreti come il bilancio e la ricostruzione». Le priorità, a detta di Tancredi, vanno condensate da Brucchi in un programma di quattro o cinque punti da tradurre in provvedimenti su cui dovrà esprimersi l'aula. «L'idea delle dimissioni non mi è mai piaciuta, anche perché avremmo dovuto gestire la cosa in modo diverso da giugno», tiene a precisare Tancredi, «è importante approvare il bilancio come atto politico, anche se è difficile chiuderlo: comunque il consiglio deve prendersi la responsabilità di fare una scelta su questo e altri provvedimenti».