CHIETI Dopo il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, anche il primo cittadino di Chieti, Umberto Di Primio, non si dimetterà per candidarsi alle prossime politiche. «Non nascondo che coltivavo il sogno di far parte del Parlamento italiano, ma questo mio sogno non poteva essere superiore al dovere di rispettare l'impegno che mi sono assunto con i cittadini di Chieti, ai quali ho chiesto voti per essere riconfermato come sindaco», ci ha detto nella intervista che ci ha rilasciato. «Candidarmi alle prossime politiche», spiega ancora Di Primio, «con soli due anni trascorsi dal mandato ricevuto, con tanti progetti ancora in cantiere, avrebbe significato rischiare di rendere vano tutto il lavoro fatto». Dopo il suo abbandono di Ncd e il passaggio in FI, ci sono state tante voci che hanno parlato di sue possibili candidature a ruoli diversi. «Ho fatto politica da quando avevo i calzoni corti», dice Di Primio, «ma tra i tanti che fanno politica sono tra i pochi che può farne anche a meno... Questo non significa che non sia aperto a nuove esperienze che potrebbero in futuro riguardarmi. C'è stata anche l'ipotesi della candidatura alla presidenza della Regione, vedremo a suo tempo se ci saranno le condizioni per dare forza a questa ipotesi per la quale non basta certo essere disponibili. Intanto però c'è da continuare a lavorare sui progetti che vogliamo portare a termine in favore della città». No, dunque, a chi usa le istituzioni come taxi per passare da una poltrona all'altra. «Certo che no», continua Di Primio. «Gli impegni assunti con gli elettori devono essere rispettati fino in fondo, a partire dai programmi proposti, ma questo non dice che non si possa essere aperti a nuove esperienze amministrative, dopo aver compiuto i percorsi scelti, ovviamente a disposizione della forza politica a cui decidi di aderire. Concluderò il mio mandato da sindaco con il rinnovato impegno di cercare di chiudere tutti i cantieri aperti e rispettare le linee programmatiche presentate al momento del mio secondo insediamento. E' quanto mi impone di fare anche il rispetto che devo alla mia storia politica e alle scelte fatte al momento di iniziarla. Per le politiche non potevo avanzare la mia candidatura, senza tradire proprio quella mia storia politica, per tutto il resto si vedrà a tempo debito».