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Data: 17/09/2017
Testata giornalistica: Il Centro
«Candidato alla Regione? Solo per fare il presidente». Il sindaco di Francavilla Antonio Luciani: «Ho un mio piano per l'Abruzzo». E per la sua città annuncia un milione di euro contro l'erosione della costa

FRANCAVILLA «Non mi dimetterei mai da sindaco di Francavilla per candidarmi come consigliere regionale, ma potrei farlo per candidarmi alla presidenza della Regione». Parola di Antonio Luciani, primo cittadino di Francavilla dal 2011, rieletto con il 65% delle preferenze nel 2016. Sindaco, nel 2019, due anni prima della scadenza naturale del suo secondo mandato, si voterà per le regionali e già da diverso tempo circolano voci che la riguardano sul toto-nomi. Lei subordina però una sua eventuale candidatura al verificarsi di circostanze precise. Quali? Non sarà una fuga in avanti, considerando che lo stesso D'Alfonso potrebbe essere interessato a una eventuale ricandidatura?«Nessuna fuga in avanti. Mi ritengo un'anomalia della politica, nel senso che quello che mi passa per la testa dico. Non vedo la politica come una carriera, un lavoro, o come progressione della mia professione, ma mi potrei dimettere per fare il Governatore della regione. Non faccio questa cosa contro le persone, ma per le persone. Se domani ci sarà la ricandidatura di Luciano D'Alfonso, o se si dovessero profilare altre candidature importanti come potrebbe essere quella di Giovanni Legnini, resterei al mio posto. Ma se così non fosse, ritengo di essere una figura spendibile nel panorama politico. Ho tante idee, tanta voglia di fare. Ho una visione per questa regione, che deve crescere. Ora la vedo come una regione che ha perso la sua voglia di sognare, di immaginarsi grande. C'è uno spicchio di comunità che bisogna risvegliare».Vuole riproporre, su scala più grande, il modello Francavilla?«In piccolo questa sfida l'ho già vissuta con Francavilla, quando sono diventato sindaco nel 2011. Francavilla era depressa, dal punto di vista della vita culturale e civica, oggi si sta ponendo come una città all'avanguardia in Abruzzo. Perché non riportare questo esperimento in grande scala? L'Abruzzo è una regione che ha pochi abitanti e un territorio molto vasto, che non riesce a valorizzare. Vediamo altre regioni fare progressi importanti in campo turistico, ma noi siamo lontani anni luce. Anche in campo sanitario dobbiamo fare un ulteriore sforzo. Un lavoro importante, grazie a Paolucci e al presidente D'Alfonso è stato fatto, ma è evidente che una marcia in più deve essere innescata».Sindaco, che ne pensa delle polemiche recenti che l'hanno riguardata, in merito all'erosione costiera?«Molte delle polemiche che mi riguardano sono di competenza regionale. Quella dell'erosione è una di queste. Ho fatto notare che Francavilla negli ultimi 20 anni, e non mi riferisco al governo attuale ma a un andazzo che viene da molto lontano, ha avuto investimenti zero mentre e altre città hanno avuto investimenti importanti. Ora ho trovato una buona sponda, e stiamo per mettere in cantiere un finanziamento di 950mila euro per la protezione della costa attraverso il progetto Ricama con il quale stenderemo pannelli sulla costa che risolveranno questo problema. Un problema, che riguarda solo un chilometro su sette del nostro litorale, tanto che la stagione estiva 2017 è stata molto positiva. Certo, bisogna intervenire anche su quel chilometro, perché non è giusto che le aziende che vi sono insediate vadano in sofferenza».E Palazzo Sirena?«È stato un atto dovuto, annunciato, discusso, nella città da sei anni. Semplicemente, ho messo in atto quello che avevo detto. Ho una visione precisa su come debba essere ristrutturato il centro urbano. Prima le opere pubbliche si facevano in base ai finanziamenti ricevuti. Io, invece, ho disegnato con precisione la Francavilla del futuro, e ogni pezzo si incastra in questo disegna. Francavilla è una città che deve vivere di turismo, e che deve destagionalizzare l'offerta. L'auditorium darà linfa all'economia cittadina. Già da sola, quella struttura porterà posti di lavoro».

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