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Data: 18/09/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
M5S dà il via all'operazione salva-Atac: conti in tribunale per l'ok al concordato

È il giorno del concordato preventivo per Atac. Questa mattina il manager della municipalizzata dei trasporti, Paolo Simioni, invierà la mail indirizzata al tribunale fallimentare di Roma con la quale si chiede di accedere alla procedura. Occorrerà poi aspettare una settimana per avere il via libera dei giudici. Solo da quel momento scatteranno 60 giorni (prorogabili fino a 120) per presentare il piano industriale da far approvare ai creditori (serve il 51% di sì, l'astensione equivale al voto contrario). Il debito di Atac si aggira attorno a 1,3 miliardi di euro, gran parte dei quali è con i fornitori. Seguono poi gli enti pubblici e le banche.
Il concordato preventivo congela le istanze di fallimento presentate nelle ultime ore. «I due fascicoli non saranno uniti dal tribunale», assicurano dal Comune sgomberando così il campo da sorprese dell'ultimo minuto. C'è poi il fronte sindacale che impatta sul servizio. Il Campidoglio ha promesso che non ci saranno tagli al personale con il nuovo piano industriale.
Allo stesso tempo, sia l'assessore alle Partecipate Massimo Colomban sia quello al Bilanci Gianni Lemmetti, hanno anticipato che dovrà aumentare la produttività dell'azienda, che rimane ancora sotto gli standard nazionali.
IL SERVIZIO
Il delegato di Virginia Raggi per il personale, Antonio De Santis, è alle prese con un complicato lavoro di ricucitura con i sindacati. Il fronte però non è ancora compatto. Il prossimo 29 settembre è previsto il secondo sciopero del mese, questa volta indetto dai lavoratori dell'Orsa. Infine, i conti: entro il 30 settembre l'assemblea capitolina dovrà approvare il bilancio consolidato, che tiene conto anche delle partecipate. L'impatto delle partite di Atac supera i 600 milioni di euro.

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