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Pescara, 24/07/2024
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Data: 19/09/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ryanair, 400 mila passeggeri a terra Verso rimborsi per oltre 25 milioni. La compagnia che vuole gli aerei Alitalia, stipendi leggeri ed equipaggi in fuga

ROMA Non bastano le scuse di Ryanair, non bastano nemmeno giustificazioni come le ferie da smaltire improvvisamente tutte insieme oppure i piloti strappati da altre compagnie concorrenti. E persino i rimborsi e le compensazioni (almeno 20-25 milioni in tutto secondo Michael O'Leary) non sembrano raffreddare la rabbia dei passeggeri. Ryanair dovrà tagliare fino a 50 voli al giorno per sei settimane, oltre 2 mila voli in tutto dal 16 settembre a fine ottobre, e le cancellazioni coinvolgeranno circa 400 mila passeggeri, ha spiegato il ceo della low cost irlandese, che ha provato ieri nel corso della conference call con gli analisti di mettere una pezza a disagi procurati ai clienti ma anche al danno d'immagine per la compagnia. Una situazione «molto grave» anche per il ministro dei trasporti, Graziano Delrio. «Sono stati provocati gravi disagi ai nostri cittadini e noi pretendiamo un rispetto assoluto dei diritti del passeggero», ha detto il ministro: «Ho chiamato Enac perché ci sia la massima vigilanza, che vuol dire rimborsi completi, riprogrammazione dei voli, e anche le compensazioni, cioè le multe per questi disagi». Insomma: «Seguiremo l'evoluzione: non possiamo fare sconti a nessuno per disagi così grandi».
LE CAUSE
Dunque prima di tutto la fotografia data da Ryanair. «Le cancellazioni dei voli da qui a ottobre ammonterebbero solo al 2% del totale dei 2.500 voli quotidiani, spiega Kenny Jacobs, braccio destro di O'Leary, Una lista finora pubblicata solo in parte sul sito, ma che sarà completata in queste ore.
Poi ci sono le giustificazioni. Nessuna «carenza di piloti», sarebbe la selvaggia campagna acquisti sui comandanti avviata nei mesi scorsi dai concorrenti, unita ad una questione di ferie («Stiamo offrendo ai piloti un sacco di vacanze nei prossimi quattro mesi», ha detto il ceo), ad aver fatto scoppiare il caso. Nessuna «carenza di piloti», dunque, ma la corsa ai ripari è già scattata. «Annullando meno del 2% dei nostri voli fino al debutto dell'orario invernale a novembre, possiamo riportare il nostro tasso di puntualità al livello del nostro obiettivo annuale del 90%», spiega il capo della comunicazione Robin Kiely. Intanto però il dato è precipitato sotto l'80% nelle prime due settimane di settembre contro l'85% dei mesi passati. E non è poco.
Nel frattempo, però, O'Leary è fortemente irritto con Lufthansa e Iag, oltre che con la caccia ai comandati a condizioni migliori. Ma anche la low cost Norwegian, a quanto pare, avrebbe fatto razzia di piloti: oltre 140 i comandati usciti negli ultimi mesi. A questo punto scatteranno certamente i rimborsi, assicura la compagnia. Ma in ogni caso «tutti i passeggeri del 2% dei voli cancellati saranno ricollocati», ha promesso poi lo stesso O'Leary con tanto di scuse «per l'inconveniente» e l'annuncio di una delle soluzioni attivate. «Ogni passeggero riceverà una mail nelle prossime ore in cui saranno segnalati i voli cancellati».
GLI ESPOSTI
Sarà anche così. Ma le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra. Il Codacons ha annunciato un esposto all'Enac, che ha già «avviato un monitoraggio sui voli cancellati» e per ora non ha riscontrato problemi negli scali». Una lettera di diffida è arrivata da Altroconsumo e dalle organizzazioni Deco Proteste, Ocu e Test-Achats. Intanto, anche l'associazione dei consumatori spagnola Facua ha presentato una denuncia contro Ryanair per le cancellazioni praticamente senza preavviso di centinaia di voli, chiedendo all'Agenzia della Sicurezza Aerea Aesa sanzioni contro la compagnia.
E poi è scesa in campo anche Bruxelles. «Ci aspettiamo che Ryanair rispetti le regole sui diritti dei passeggeri», ha annunciato il portavoce della Commissione Ue. «Le decisioni operative spettano alle compagnie aeree, ma quante operano nell'Unione devono rispettare le regole europee. Quindi, i passeggeri che si vedono cancellare i voli hanno diritto a rimborsi, riprogrammazione su altri voli o rientro, così come il diritto alla cura e a seconda delle circostanze, alla compensazioni», ha detto lo stesso portavoce. Dunque, «Ci aspettiamo che Ryanair rispetti le regole sui diritti dei passeggeri». E nel caso in cui la compagnia non lo faccia a dovere, il consumatore si deve rivolgere» all'Ente nazionale per l'aviazione civile. Il diritto al rimborso, al re-routing, all'assistenza e a un indennizzo non devono essere in discussione.


La compagnia che vuole gli aerei Alitalia, stipendi leggeri ed equipaggi in fuga

ROMA Voli cancellati senza preavviso e clienti imbufaliti, ma anche piloti in fuga verso altre compagnie e quel «sacco di ferie» da smaltire all'improvviso. Il modello non è proprio quello di una compagnia affidabile. E sorge anche qualche dubbio, seppure ingiusto, su piloti e equipaggio rimasti a bordo di Ryanair, viste le condizioni. Il buco da 2mila voli e 400mila passeggeri non è soltanto un duro colpo per la credibilità di tutte le compagnie low cost. È un macigno per chi, come Ryanair, si è messa in prima fila per acquistare la parte aviation di Alitalia.
La scadenza per la presentazione delle offerte vincolanti è dietro l'angolo (il 2 ottobre) e fino a pochi giorni fa la compagnia irlandese era data in pole position con Lufthansa. Perchè entrambe sembravano interessate ad acquistare in blocco o quasi rotte, slot, piloti e assistenti di volo, lasciando l'handling alle società specializzate, ma anche perchè sembravano dare entrambe le maggiori garanzie industriali. comprese quelle occupazionali. Dunque sembra proprio una beffa, per Ryanair, che il caso piloti sia scoppiato proprio adesso. Cosa cambierà per la partita Alitalia, si vedrà presto. Ma un intoppo così non è banale per il ceo, Michael O'Leary.
IL NODO CONTRATTI
Va ricordato che gli irlandesi hanno fatto sapere di essere interessati a rilevare 90 aerei sul lungo raggio e di volere adottare una cura lacrime e sangue per ridurre i costi del personale (Lufthansa invece in passato aveva quantificato in circa 2 mila gli esuberi Alitalia). Oggi si capisce meglio fino a che punto può arrivare la cura targata Ryanair. Del resto, non è un mistero che lo stipendio di un pilota Alitalia può arrivare anche a costare il doppio di un comandante della società di Dublino. Stesso discorso, più in generale, per il costo del personale. Così si spiega anche la fuga degli ultimi mesi verso altre compagnie da parte del personale di cabina della compagnia irlandese.
Non si può nemmeno escludere che in questo contesto, possa affacciarsi a sorpresa nella partita Easyjet, che finora ha viaggiato a fari spenti.
In ogni caso per chiudere definitivamente la partita Alitalia c'è tempo fino alla primavera. L'impasse di Ryanair potrebbe giocare a favore dei sindacati che non amano, si sa, veder arrivare una low cost alla cloche di Alitalia. Soprattutto se non è il primo guaio per la società irlandese negli ultimi giorni. La Corte Ue di giustizia ha appena dato ragione ai dipendenti Ryanair che hanno base operativa in Belgio e chiedevano di risolvere le controversie dove svolgono la loro attività nonostante i contratti irlandesi. Una decisione storica che farà partire una valanga di ricorsi per aumenti salariali. L'ultima parola sulla partita Alitalia toccherà alla politica. E l'irritazione ieri del ministro dei trasporti, Graziano Del Rio, non potrà non contare.

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