La società di revisione incaricata di mettere in ordine i conti dell'azienda ha chiesto al Campidoglio precise indicazioni sulle leve finanziarie da impiegare per l'elaborazione di un piano credibile da presentare al commissario nominato dal Tribunale

La società di revisione incaricata di mettere in ordine i conti dell'azienda non avrebbe ricevuto indicazioni dal Campidoglio sulle "leve" finanziarie da utilizzare per confezionare un piano credibile da sottoporre al commissario nominato dal tribunale.

Scrive il giornale: "la Ernst&Young non sa ancora se potrà avere mano libera sui costi (dunque sugli stipendi dei dipendenti, a partire dalla disdetta del contratto integrativo, che però la sindaca ha giurato non verrà toccato) oppure sarà il socio unico Campidoglio a mettere le risorse utili per gli investimenti: necessari per acquistare pezzi di ricambio e nuovi autobus, così da aumentare la produttività e dunque i ricavi.

In assenza di chiare indicazioni politiche sulla direzione da intraprendere e sui tagli da effettuare il lavoro dei revisori si trasforma in un'operazione impossibile.

Ma la richiesta di Ernst&Young non è l'unica grana per la sindaca Raggi. Secondo "Repubblica" l'altra è stata messa nero su bianco dalla società di revisione indipendente Pricewhaterhouse che, nella relazione consegnata il 13 settembre, ha dichiarato di non essere «in grado di esprimere un giudizio sul bilancio di esercizio 2016», arrivando a mettere in dubbio la veridicità dei conti.


I crediti vantati dall'azienda nei confronti del Campidoglio, messi a bilancio 2016 e risalenti a esercizi precedenti, dopo il disconoscimento da parte dell'attuale amministrazione pentastellata, aprono una voragine nel bilancio di Atac e mettono a repentaglio l'accoglimento della richiesta di concordato.