«I servizi di sicurezza nelle metro sono a rischio, compreso quello con le unità cinofile per i controlli antiterrorismo», denuncia il titolare della società, Amedeo Pantanella, che lancia un appello ad Atac affinché «paghi gli arretrati di un anno ai dipendenti del servizio di sicurezza». Tra le attività che rischiano il blocco ci sono quelle svolte dalle 12 unità cinofile specializzate in anti-esplosivo e anti-borseggio. La società Mib security and service ha in subappalto il servizio dalla Italpol, azienda che a sua volta non riceve i pagamenti dall'Atac. Il credito della Mib circa 300mila euro. Soldi che Atac dovrebbe versare a Italpol. «A fine mese, a causa dei mancati pagamenti, saremo costretti a sospendere i nostri servizi di sicurezza», aggiunge Pantanella. Gli operatori svolgono per dodici ore al giorno la vigilanza in particolare nella stazione di piazza di Spagna, frequentatissima ogni giorno da migliaia di turisti, ma anche a Termini e al Colosseo. Si tratta di stazioni che da tempo vengono considerate dalla Questura e dall'intelligence «obiettivi sensibili». Tanto che sono spesso sorvegliate da agenti in borghese che si mescolano ai passeggeri,
I RISCHI
«Da novembre del 2016 non sono più stati erogati da Atac i fondi necessari per il pagamento degli stipendi dei dipendenti - spiega Pantanella -. Purtroppo così non possiamo assolutamente andare avanti. Eppure proprio Atac aveva voluto fortemente questo servizio: lo scopo era quello di dare un segnale positivo e rassicurante sul fronte della sicurezza al contrasto della criminalità nella metropolitana e riguardo ai rischi della minaccia terroristica. Finora con dei risultati ben visibili. I borseggi nella stazione di piazza di Spagna, una di quelle maggiormente prese di mira dai ladri, ad esempio sono diminuiti. Ma - spiega ancora Pantanella -, come prevede il contratto, l'Italpol potrà pagarci solo se a sua volta sarà pagata da Atac, committente del servizio».
STANDARD
«L'eventuale interruzione di questa attività - fa sapere Atac - sarà comunque compensata attraverso diverse ed ulteriori azioni finalizzate sempre a garantire l'attuale standard del servizio». Secondo Italpol, capofila della Ati, il mancato pagamento dei servizi ammonta a 13 milioni di euro (senza considerare gli arretrati) e c'è il rischio di non pagare gli stipendi a 500 persone.
«Sono molto preoccupato della situazione - dice Vincenzo Del Vicario segretario nazionale Savip - che va ad incidere sul futuro di oltre cinquecento famiglie che rischiano di non ricevere lo stipendio e per la sicurezza della città». Il sindacato Ugl ha indetto uno sciopero per la giornata di sabato.