Gentile direttore, ho letto con attenzione il suo editoriale intitolato "La Regione aspetta un New Deal" e le relative pagine a firma di Antonio De Frenza. La citazione di Franklin Delano Roosvelt da lei ricordata riecheggia le parole che pronunciai in occasione del mio insediamento alla presidenza della Regione: "Voglio dichiarare guerra ai problemi dell'Abruzzo". La battaglia dura da 39 mesi ed è tuttora in corso. Si tratta di uno scontro durissimo, poiché il nemico (ovvero i problemi) ha potuto contare per decenni sulla scarsa resistenza di chi si era proposto di combatterlo. Non solo: alle difficoltà già note se ne sono aggiunte altre Tre terremoti in sei mesi, la "tempesta perfetta" del gennaio 2017 e un debito finanziario di 780 milioni di euro tenuto nascosto per almeno 15 anni - che hanno aggravato il quadro bellico. Ma le difficoltà non mi scoraggiano, anzi mi spronano a infondere maggiore energia nella mia azione.Venendo al titolo del suo articolo, mi viene spontaneo rispondere che un New Deal in Abruzzo c'è già. E' il risultato del combinato disposto tra Masterplan (1,5 miliardi), FSE (142 milioni), FESR (231 milioni) e FEASR (432 milioni), una mole importante di risorse che va trasformata in cantieri, sviluppo e occasioni di lavoro. Purtroppo la burocrazia - un altro dei punti di scontro - ha i suoi tempi, ma stiamo lottando anche su questo fronte: proprio ieri ho organizzato un incontro tra i soggetti attuatori del Masterplan e i vertici della Corte regionale dei Conti, della Ragioneria Generale dello Stato e del Ministero della Coesione Territoriale per velocizzare al massimo l'attuazione dei 77 interventi previsti, che partoriranno 295 opere.La nostra strategia è chiara sin dall'inizio della legislatura: puntare sulle grandi infrastrutture (siamo stati inseriti nelle reti transeuropee, l'aeroporto sta crescendo al ritmo del +14% rispetto all'anno scorso, i porti hanno già i fondi necessari "in pancia" e il cantiere della Fondo Valle Sangro aprirà ad inizio 2018), potenziare il trasporto su ferro (grazie al miliardo e mezzo di euro per l'Abruzzo contenuto nel Contratto di programma con le Ferrovie) e gomma (attraverso la creazione della società unica TUA), modernizzare il territorio (con la copertura totale del territorio della banda ultralarga per complessivi 133 milioni) e renderlo appetibile turisticamente (grazie ad un nuovo approccio di settore, al recupero di gioielli architettonici che rappresentano il patrimonio storico-artistico regionale e alle piste ciclabili che attireranno nuove forme di incoming), riprendere il controllo della sanità (tramite l'uscita dal commissariamento), contrastare duramente il dissesto idrogeologico (360 milioni), risanare i corsi d'acqua attraverso il potenziamento dei depuratori (100 milioni), favorire l'occupazione con misure ad hoc (Garanzia Giovani, Garanzia Over e l'Addendum al Masterplan che prevede l'utilizzo di 254 milioni).A proposito di occupazione: l'analisi dei dati Istat resi noti la settimana scorsa va fatta anche sul confronto tra primo e secondo trimestre 2017 - che ci vede recuperare ben 21mila unità - e tenendo a mente il dato da cui siamo partiti a giugno 2014, ovvero 474mila occupati, mentre oggi siamo a quota 485mila. Ma è ovvio che c'è ancora tanta strada da fare, e non ci accontentiamo certo di questo risultato.In sintesi: la strategia messa in campo dalla Giunta che presiedo è ben definita, ora bisogna trasformare i progetti in opportunità di lavoro e crescita economica. Sono convinto che i prossimi 21 mesi saranno decisivi per misurare il valore di questa amministrazione e per soppesarne l'efficacia dei provvedimenti. Continuerò a lavorare 14 ore al giorno per far sì che, a fine mandato, gli abruzzesi possano essere contenti di aver riposto in noi la loro fiducia.
Luciano D'Alfonso* Presidente Regione Abruzzo