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Data: 22/09/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Strade provinciali all'Anas, Teramo resta fuori. Interpellanza di Ginoble (Pd) al ministro Delrio: dalla Conferenza unificata decisione incomprensibile

ROMA Niente trasferimento allo Stato. «Nonostante siano tra le più colpite da terremoti e maltempo». Nella chiostrina di Montecitorio, tra una votazione e l'altra, Tommaso Ginoble non si dà pace. Tra i 453 chilometri di strade provinciali abruzzesi che saranno trasferite sotto la competenza dell'Anas, non c'è traccia di quelle teramane. «Incomprensibile, non riesco a capire il senso di questa decisione», si sfoga con il Centro il deputato rosetano del Partito democratico. La decisione «incomprensibile» in questione, che ha fatto perdere la pazienza al parlamentare dem, è quella adottata dalla Conferenza unificata (Stato-Regioni e Stato-Città ed autonomie locali) il 3 agosto scorso, sancendo l'intesa sullo schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri che trasferisce all'Anas 3.523 chilometri di strade «ricadenti nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Toscana e Umbria». Una decisione talmente «incomprensibile», ribadisce Ginoble, da spingerlo a presentare un'interpellanza urgente al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Per contestare la distribuzione delle strade provinciali che passeranno alla competenza statale e che saranno pertanto gestite dall'Anas spa. In tutto, circa 453 chilometri dei quali 186,917 dislocati nella provincia di L'Aquila, 169,964 in quella di Chieti e altri 96 nel Pescarese. «Mentre è totalmente esclusa la rete delle strade gestite dalla provincia di Teramo», mette nero su bianco Ginoble. Che ricorda anche come, proprio la provincia di Teramo, sia quella con «la competenza sul maggior numero di strade di interesse provinciale nella regione Abruzzo, per un totale di 1.630 chilometri, una parte dei quali attraversano territori colpiti sia dal maltempo che dal terremoto, in maniera più rilevante rispetto alle altre province abruzzesi, con strade chiuse o interrotte per alcuni tratti a causa di frane e crepe».Insomma, si legge ancora nell'interpellanza, «è indispensabile» includere nella riclassificazione anche «alcune strade ex statali della provincia di Teramo, viste le condizioni in cui l'intero territorio versa, a causa dei numerosi eventi sismici, delle eccezionali nevicate e delle frequenti alluvioni». Con tanto di richiesta a Delrio di chiarire quali iniziative intenda assumere per inserire, nell'attuale proposta di riclassificazione, «alcune delle arterie ex statali presenti nella provincia di Teramo, al fine di razionalizzarne la gestione e incrementare l'efficienza della manutenzione e dell'esercizio delle strade medesime».

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