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Data: 23/09/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Provinciali teramane E' scontro istituzionale. Il pasticcio del mancato trasferimento all'Anas diventa un caso politico

ROMA Alla fine, l'esclusione delle strade provinciali teramane dall'elenco delle arterie abruzzesi trasferite sotto la competenza dell'Anas, è diventata un vero e proprio caso politico. Con tanto di botta e risposta a distanza tra il governo nazionale e gli enti territoriali abruzzesi. Uno su tutti: la Provincia di Teramo. Perché tra la versione del ministero delle Infrastrutture (Mit), messa nero su bianco dal sottosegretario Umberto Del Basso De Caro in risposta ad un'interpellanza urgente del deputato rosetano del Pd Tommaso Ginoble, e la replica del presidente dell'ente locale, Renzo Di Sabatino, qualcosa non torna.Grave offesa. Tutto comincia con la richiesta di chiarimento dello stesso Ginoble sulla decisione della Conferenza unificata Stato-Regioni e Stato-Città ed autonomie locali del 3 agosto scorso per sancire l'intesa sullo schema di decreto del presidente del Consiglio. Che, trasferendo sotto la competenza dell'Anas 3.523 chilometri di strade, dei quali circa 453 di provinciali abruzzesi, ha escluso tutte le arterie del Teramano. «Nonostante siano tra le più colpite da terremoti e maltempo», accusa il parlamentare abruzzese. Che ora chiede «di porre rimedio a questa offesa perpetrata a danno di un territorio già duramente colpito dalle calamità naturali». Ma, nella sua risposta, il ministero ricorda che, «al fine di attivare una fase di concentrazione e condivisione con le Regioni e con tutti gli ulteriori soggetti interessati, è stato avviato un apposito tavolo tecnico». E, sebbene sia stato chiesto «a tutti i soggetti partecipanti di inoltrare alla competente Direzione generale per le strade e autostrade» del Mit «le proprie eventuali osservazioni e/o richieste di integrazione», fa sapere De Caro, non ne sono pervenute né «da parte della provincia di Teramo né da parte dell'Upi (Unione delle province italiane, ndr)».Provincia all'attacco. Una versione, però, respinta al mittente dal presidente Di Sabatino. Che ripercorre, atti alla mano, tutte le tappe di una vicenda iniziata il 15 dicembre 2014. Quando, ricorda, «la Provincia di Teramo, prima in Abruzzo, rimette alla Regione e all'Anas un'ampia proposta di riclassificazione delle strade provinciali». Poi, quasi un anno dopo, «il 27 novembre 2015, la Provincia riformula una proposta - meno onerosa per l'Anas - contenente 14 strade provinciali e individuando anche l'ordine di priorità». Ma non è tutto. «Nel gennaio 2017 la Regione, inaspettatamente, rimette una proposta di convenzione dalla quale risulta che Anas riprende in carico un'unica strada, la 259», prosegue Di Sabatino. Proposta che, con nota del 14 febbraio 2017 (protocollo 24068), la Provincia rigetta integralmente: «Purtroppo mi vedo costretto a dichiarare irricevibile la convenzione relativa al trasferimento delle strade all'Anas», risponde chiaro e tondo il presidente. E non finisce qui. Perché, lo scorso 1° giugno, «la Provincia scrive a ministero, Regione e Anas, contestando la scelta» e riproponendo l'inserimento di altre tre strade: la Silvi-Atri (553), la Bisenti (365) e la Isola-Montorio (491). E, ancora il 12 giungo, «la Provincia di Teramo è tornata a chiedere chiarimenti al ministero, alla Regione Abruzzo e all'Anas», ma «senza riscontro». Quanto, infine, alla Conferenza unificata, oggetto dell'interpellanza di Ginoble e della risposta di De Caro, «la Provincia di Teramo», conclude Di Sabatino, «aveva rimesso la propria proposta all'Upi che, per quanto ci risulta, ha perorato le istanze dell'ente anche in quella sede». Regione defilata. Ma qual è stato il ruolo della Regione nella vicenda? Stando alla risposta del Mit, «risultano pervenute due richieste di integrazione», da parte dell'ente presieduto da Luciano D'Alfonso. Richieste che, precisa De Caro, «sono state interamente recepite e integrate all'interno dell'originaria proposta» del ministero. E che, evidentemente, non riguardavano le provinciali teramane, essendo le stesse rimaste escluse. Sentita dal Centro, la Regione fa sapere che, sulla vicenda delle strade teramane, «ci atteniamo a ciò che dice il sottosegretario Del Basso De Caro». Inoltre, «Teramo beneficerà dei finanziamenti per la Teramo-Mare (85 milioni di euro) e del piano di riqualificazione della Teramo-Ascoli». Senza contare, concludono da Viale Bovio, «gli interventi programmati da Anas sulle strade danneggiate dal sisma, soprattutto nel Teramano».


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