Malgrado i terremoti, malgrado le nevicate, malgrado pure il dissesto idrogeologico, la provincia non avrà una strada che sia una che potrà passare di competenza all'Anas. In questo modo, con la mancata riclassificazione, Via Milli non potrà liberare le sue risorse volte a risanare il disastrato patrimonio infrastrutturale. Un vulnus che deve essere sanato subito anche con un ricorso al Tar sono le prime parole del parlamentare Pd Tommaso Ginoble. Fa rabbia che mentre gli altri territori regionali hanno incassato centinaia di km che saranno trasferiti all'ente nazionale Teramo ha zero spaccato, nulla di nulla, un po' poco per chi si giova del 70% del turismo regionale e ha bisogno che i visitatori vengano spostati nel migliore dei modi all'interno della nostra provincia, senza buche o avvallamenti. Ginoble aveva presentato un'interpellanza parlamentare urgente alla Camera e nella risposta del sottosegretario Umberto Del Basso De Caro si dà la colpa al presidente Renzo di Sabatino perché non avrebbe fatto giungere alcuna osservazione alla direzione nazionale del Mit (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) o richiesta di integrazione: in ballo e in origine c'erano tre strade del teramano (Sp 553 Teramo-Pescara, Sp 491 Basciano-Isola-Montorio, Sp 356 Val Fino). A detta del sottosegretario, che oltretutto fa notare come la Regione Abruzzo sia quella che ha ricevuto più km (453) di strade soggette a riclassificazione (cosa che manda ulteriormente in bestia Ginoble), nemmeno i rappresentanti dell'Upi avrebbero spinto in tal senso. Il parlamentare rosetano dichiara che renderà conto ai tre consiglieri regionali teramani (la nostra comunità ha il diritto di sapere come sono andate le cose) e al contempo difende Di Sabatino che avrebbe fatto tutto quello che poteva mentre fa risaltare che la Regione Abruzzo non ha fatto richieste di riclassificazioni: De Caro infatti specifica che risultano pervenute solo due richieste di integrazione, poi interamente recepite ma non evidentemente le teramane. Resta il fatto che talune strade in provincia rimangono impraticabili e cita l'esempio della sua strada, la scorciatoia di Cologna che porta alla Teramo mare, quella che percorre di solito, che è impraticabile. Sono 1.630 i km delle strade provinciali a Teramo e a questo punto il parlamentare ricorda, non senza una certa punta di nostalgia, i cantonieri con relative case rosse che presidiavano il territorio.