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Data: 24/09/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Vendita Alitalia, ora è corsa a due Lufthansa in pole EasyJet la sfida

ROMA Non sarà facile per Ryanair recuperare terreno nella corsa ad Alitalia. Data per favorita nello sprint finale, insieme a Lufthansa per rilevare la parte aviation della ex compagnia di bandiera, ora ha il vento contrario. Ad accorgersene il vulcanico ceo della compagnia Michael ÒLeary che, sotto il peso di 2.100 voli cancellati in 6 settimane e più di 300 mila passeggeri coinvolti, ha chiesto scusa, impegnandosi a velocizzare i rimborsi. Un passo obbligato dopo aver incassato le durissime critiche dei sindacati (che mettono sotto accusa le condizioni di lavoro delle low cost), quelle tecniche dell'Enac (preoccupato per i disagi causati ai viaggiatori) e i dubbi del governo sull'approccio aggressivo degli irlandesi al mercato. L'elemento centrale, all'attenzione dell'esecutivo, resta l'affidabilità complessiva del vettore sia sul fronte delle tutele di piloti e hostess che su quello dei diritti dei passeggeri. La soppressione di migliaia di voli, annunciata con poco preavviso e il caos che ne è seguito, hanno gettato ombre evidenti. Un vantaggio per Lufthansa, grande favorita nella volata finale, ma anche per EasyJet che a fari spenti vuole crescere sul mercato, magari alleandosi con un altro vettore di lungo raggio, dopo l'intesa con il fondo Elliot. La low cost sta affilando le armi per approfittare della proroga di due settimane concessa da Luigi Gubitosi, Enrico Laghi, Stefano Paleari per la presentazione delle offerte. Anche se resta ferma, almeno per ora, la scadenza del 5 novembre per perfezionare l'accordo definitivo.
A FARI SPENTI
Proprio EasyJet vuole differenziarsi radicalmente da Ryanair, adottando un profilo istituzionale e sobrio. L'obiettivo è battere in volata il concorrente irlandese, sulla carta molto più forte e aggressivo. Del resto la sentenza della Corte di giustizia Ue che invita la compagnia di OLeary a non imporre la legislazione irlandese agli equipaggi che sono basati in altri Stati membri, può rappresentare un ostacolo non da poco nello volata per acquisire Alitalia.
Vincerà la partita, è evidente, il piano che darà le maggiori garanzie sul fronte occupazionale e su quello industriale. Il che significa, al di là dei tatticismi, che lo scopo dei commissari, è quello di mantenere i livelli retributivi attuali e di personale, almeno nel settore volo. Una posizione, quella garantista, ribadita recentemente proprio dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio, molto freddo in questi giorni nei confronti di Ryanair, e ben nota ai tre commissari. Del resto nell'intesa finale i paletti sulle tutele saranno scritte nero su bianco. Per arrivare al closing si dovrà comunque aspettare luglio. La corsa è ancora lunga e i commissari ci tengono a tenere tutti sulla corda. Maggiore è la competizione, più possibilità ha la vecchia Alitalia di salvarsi.

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