Incubo ritardi sull'ex Fcu. Agita i sonni degli umbri che usano il mezzo pubblico regionale per andare e tornare dal lavoro o da scuola. E dopo una settimana di pullman al posto dei treni c'è chi ha alzato bandiera bianca. Come Gabriella, una vita da pendolare, trenta chilometri all'andata, trenta al ritorno. «Basta il bus sostitutivo, adesso prendo quello normale, non potevo arrivare in ufficio con 15-20 minuti di ritardo» protesta.
LA TESTIMONIANZA
«Chi è rimasto mi racconta di ritardi cronici». Ed anche se la sveglia suona prima dell'alba adesso Gabriella striscia puntualmente il badge, non accumula recuperi, non ha bisogno di farsi accompagnare alla fermata più vicina a casa. Né va meglio all'uscita dall'ufficio. Così la scelta della corsa normale, concorrenziale al treno fino al 12 settembre, diventa obbligata: «Parto mezz'ora più tardi, arrivo prima del sostitutivo», che prende dall'altro 20-25 minuti. Una situazione probabilmente insanabile, causa il traffico, il tempo delle fermate, le condizioni della strada destinate a peggiorare con la brutta stagione. Situazione insanabile, forse, anche rivedendo gli orari. Intanto, passano i giorni e non iniziano, come annunciato a più riprese, i lavori per il raddoppio selettivo e la rielettrificazione della diramazione Ponte San Giovanni-Perugia Sant'Anna, chiusa a febbraio. Il cantiere aprirà solo dopo che gli artificieri avranno scandagliato palmo a palmo l'intera tratta alla ricerca di eventuali residui bellici dell'ultima guerra mondiale. Imposto da una norma ben precisa, l'intervento condiziona inevitabilmente le fasi successive. A prescindere dalla consegna a Umbria Mobilità dei documenti richiesti alla ditta vincitrice dell'appalto appena un paio di venerdì fa.
ALTRO SLITTAMENTO
E adesso slitta anche l'insediamento della commissione regionale d'inchiesta, sollecitato dalle minoranze dell'assemblea legislativa di palazzo Cesaroni per fare luce sulla gestione della holding del trasporto pubblico negli ultimi tre lustri. Manca il nome di un commissario scelto dalla maggioranza e non è prevista una fumata bianca in tempi brevi. Il ritardo non incide sulla qualità del servizio offerto in questo periodo agli utenti dell'ex Fcu, ma gli umbri avrebbero apprezzato lo sforzo per chiarire quindici anni di gestione della ferrovia. Come avrebbero gradito un riconoscimento economico, anche simbolico, dei disagi provocati dalla chiusura della Sansepolcro-Terni attraverso un taglio agli abbonamenti. Richiesta che la politica aveva giudicato pertinente senza darle attuazione.