«Il risultato della gestione dell'aeroporto è stato catastrofico: è dunque indispensabile procedere rapidamente alla revisione della convenzione con la Xpress anche valutando la possibilità di recedere dalla attuale gestione in considerazione del fatto che non è rimasto più nulla del progetto originario». Questa è la conclusione della relazione elaborata dal comitato etico per la verifica e il controllo della gestione dell'Aeroporto dei parchi. L'organismo, previsto dalla convenzione, è stato costituito con quattro anni di ritardo in seguito ad un avviso pubblico del 2016; i componenti sono Riccardo Paolini, Corrado Ruggeri e Tiziana Iemmolo. La relazione è stata consegnata il 12 aprile del 2017 ma se n'erano perse le tracce. Il sindaco Pierluigi Biondi invece l'ha letta attentamente e proprio dalla relazione intende ripartire per dare corso alla revisione della convenzione con Xpress. L'idea del sindaco «è trasformare lo scalo in una hub del 118, metterlo al servizio della Protezione civile (mandato all'assessore Carla Mannetti) e far tornare gli amatori grazie all'attivazione di un aeroclub». Primo problema da risolvere è quello della gestione. Nel capitolato d'oneri allegato al bando di gara è scritto che il «concessionario decade automaticamente dalla concessione in caso di mancata apertura dello scalo all'attività commerciale e/o all'aviazione generale». Il Comitato etico rileva inoltre le carenze dell'offerta tecnica di Xpress relative alla genericità sui volumi di traffico e alla mancanza di un piano economico. La convenzione per il Comitato non risulta rispettata in più punti: convenzione e il capitolato d'oneri stabiliscono che tutti i lavori di adeguamento sono a carico del gestore, la Xpress invece una volta avviato l'iter per la certificazione commerciale comincia a richiedere al Comune vari interventi di adeguamento. Nella relazione è scritto chiaramente che nessuno degli obiettivi che il gestore si era prefissato è stato raggiunto. Il numero totale dei passeggeri trasportati è stato di 7 unità. Non è stata effettuata la revisione quadriennale delle condizioni di convenzione, né presentate le relazioni sullo stato di attuazione del programma. Indice puntato anche sull'utilizzo distorto del contributo comunale di Start-up (destinate a progetti innovativi) di 196 mila euro l'anno per tre anni. «Inoltre per molti semestri non sono state presentate fatture complete».