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Data: 27/09/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Addio al guerriero Pino. Lanciano piange Valente. L'ex vicesindaco morto a 47 anni in ospedale a Chieti dopo quattro mesi di agonia. Il sindaco Pupillo: la città perde un figlio

LANCIANO Alla fine è tornato nella sua amata Lanciano. Di certo, non come avrebbe voluto. Il celebre motto di Pino Valente, "Lo dico, lo faccio", questa volta non ha funzionato. Le speranze, di una città intera, si sono infrante ieri mattina, poco dopo mezzogiorno e mezzo. Dopo quasi quattro mesi di agonia, trascorsi tra ricoveri in ospedale, istituti di riabilitazione e operazioni, a 47 anni il cuore del "guerriero frentano" ha smesso di battere nell'ospedale di Chieti dov'era ricoverato da sabato scorso.
IL RITORNO A CASA. «Pino tornerà a Lanciano come avrebbe voluto», annuncia il fratello Roberto, il primo ieri a dare la notizia su Facebook della prematura scomparsa dell'ex vicesindaco (carica a cui Valente aveva dovuto rinunciare il 10 luglio scorso, dopo oltre un mese di convalescenza). La camera ardente, come deciso dalla famiglia, viene allestita nel salone d'onore della ex Casa di conversazione, che tante volte ha visto Pino protagonista di iniziative e manifestazioni per la città. Poco prima delle 19 il feretro scoperto sale la scalinata del palazzo municipale. Ci sono già vari capannelli di persone ad attenderlo, dal sindaco Mario Pupillo al presidente del consiglio comunale Leo Marongiu, dagli assessori Dora Bendotti e Davide Caporale ai colleghi di Progetto Lanciano, a tanta gente comune. Tutti si stringono al dolore della moglie Filomena, del figlio Samuele, di genitori e fratello.
LUTTO CITTADINO. Il via vai nella camera ardente va avanti tutta la notte e continua anche questa mattina. Alle 15,30, nella cattedrale della Madonna del Ponte, saranno celebrati i funerali. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino.
LA MALATTIA. Inizia il primo giugno scorso il calvario di Valente. Il ricovero, prima al Renzetti e poi al policlinico di Chieti, in seguito a una grave infezione causata da un batterio. Lunghi giorni trascorsi in Rianimazione con la città col fiato sospeso ad attendere la "buona notizia". Che, dopo oltre un mese di degenza, arriva: Pino viene dimesso e inizia un lungo periodo di riabilitazione, lontano dalla città e dagli impegni amministrativi. Il 23 agosto scorso, poi, il trasferimento nell'ospedale di Ancona, per un nuovo intervento. Un altro intoppo sul lungo percorso della guarigione e poi a continuare la fisioterapia. Pino affida qualche messaggio ai social, dai quali traspare speranza e la grinta di sempre. Sabato scorso, però, è necessario ricoverarlo di nuovo a Chieti. Lunedì le sue condizioni si aggravano. Lanciano si stringe in una nuova veglia di preghiera. Poi ieri mattina le speranze, già ridotte al lumicino, si spengono con il sorriso di Pino.
CHI ERA VALENTE. «Oggi, in un modo o nell'altro, tutti nella Frentania abbiamo perso qualcosa». È racchiuso in questa frase il senso della scomparsa di Pino Valente. Agente assicurativo, Giuseppe Valente, Pino per tutti, ha fatto della sua passione per Lanciano il tratto distintivo del suo impegno politico e da amministratore. Gli esordi con Frentania Provincia con le battaglie per la sanità e per avere un capoluogo di provincia in questo spicchio di Abruzzo spesso dimenticato. Nel 2008 l'esordio in politica con la candidatura alla Regione, esperienza ripetuta anche nel 2014. Ma il suo pallino è diventare sindaco della sua città: nel 2011 non supera il primo turno e al ballottaggio, con il suo movimento civico, appoggia Mario Pupillo ed entra così in Comune. Cinque anni dopo ci riprova: a stoppare il suo sogno, stavolta, sono le primarie, a favore di Pupillo. Il suo impegno, a quel punto, è al servizio della coalizione e della città. Strade e marciapiedi nuovi, la pista ciclabile in via Del Mare e il "Central park" sono i suoi ultimi progetti, spesso fortemente contestati. Ma alle critiche e agli avversari Pino rispondeva con la sua sonora e inconfondibile risata che anche oggi, tra le lacrime, continua a strappare un sorriso.

Il sindaco Pupillo: la città perde un figlio
Il cordoglio di amici e avversari politici. D'Alfonso: amministratore instancabile. Di Naccio: ciao amico mio

LANCIANO Un amico, un passionale, una persona semplice, ma combattiva, innamorata della sua Lanciano. È così che Lanciano ricorda Pino Valente, il guerriero frentano, che non hai mai smesso di informarsi della sua città e dell'affetto dei suoi concittadini nemmeno in ospedale, nei suoi giorni più cupi e difficili. La scomparsa di Valente lascia una città ammutolita nel dolore, ma allo stesso tempo provoca un fiume di reazioni sul web e sui social network, strumento amatissimo dal vice sindaco che non lasciava mai il punto sulle critiche ricevute, sui consigli e nei dibattiti on line. Lo ricordano con affetto in tantissimi, avversari politici e amici, ex militanti e conoscenti. È affranto il sindaco Mario Pupillo: «La prematura scomparsa di Pino è un dolore troppo grande, troppo forte, per me e per tutti noi. Oggi Lanciano perde un valido amministratore, un vicesindaco appassionatissimo della città e delle sue tradizioni, un figlio che ha saputo dedicare i suoi anni migliori alla comunità con un impegno politico e civico di grande, grandissima, importanza».«Pino era un amico, un compagno di curva e di trasferte», lo ricorda il presidente del consiglio comunale Leo Marongiu, «un collega amministratore, un uomo con cui confrontarsi, a volte anche in modo forte per poi ritrovare insieme la via maestra. Siamo e siamo stati una grande famiglia più che una coalizione di governo. Pino era l'anima di Lanciano, con il suo essere gioviale e scherzoso ma anche estremamente serio e deciso nel portare avanti i progetti a cui teneva». «Mi conforta saperti in mani sicure», scrive Antonio Di Naccio, ex assessore che negli ultimi mesi era fuoriuscito da Progetto Lanciano, il movimento civico fondato da Valente, «hai dato tanto a questa città, con amore e sacrificio. Resterai nei cuori di tutti. Una parte di me è andata via con te, ma una grande di te è rimasta con me. Ciao amico mio». Anche il presidente della Regione Luciano D'Alfonso affida a un post su Facebook il ricordo dell'ex vicesindaco: «Apprendo con vivissimo dolore della morte di Pino Valente, amministratore di rara sensibilità e instancabile energia. Mi riesce difficile pensare che egli non sia più con noi. Mancherà alla sua comunità, alla sua città, all'Abruzzo tutto. Alla sua famiglia giungano le condoglianze mie e di tutti gli abruzzesi». «Se ne è andato innanzitutto un amico, un uomo capace e determinato», commenta il segretario regionale Udc e sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, «doti che aveva fatto emergere nel suo impegno politico per la sua adorata Lanciano. Pino in pochi anni era diventato un protagonista. Era animato da una gran voglia di fare, di cambiare. Prendeva tutto a cuore come se quella fosse la sua missione». Con Valente anche gli avversari politici depongono le armi. «Non doveva finire così», scrive Tonia Paolucci, leader di Libertà in azione, «la guerra la dovevi vincere. Ci siamo confrontati, rispettandoci sempre, su tante cose. Perché eravamo avversari in politica ma amici nella vita». E sono centinaia i messaggi delle persone comuni, i ricordi che si fanno strada nel dolore di una morte che ha sconvolto tutta la città.

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