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Data: 28/09/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ryanair dice addio all'asta Alitalia A terra altri 400 mila passeggeri

ROMA Altri voli cancellati. Altri 400.000 passeggeri coinvolti. Ryanair continua a combattere con l'esodo di piloti verso altre compagnie più generose e annuncia una ulteriore riduzione dei suoi voli dal prossimo mese di novembre a marzo 2018. Vanno ad aggiungersi ai duemila già comunicati fino a ottobre prossimo che hanno sconvolto programmi e piani di 315.000 passeggeri. A scomparire dalla programmazione della low cost irlandese stavolta sono 34 rotte operate da 25 aerei (su 400 totali della flotta) per circa 18.000 voli. In partenza o in arrivo su 200 aeroporti sparsi nel mondo, erano già stati acquistati 400.000 biglietti. Anche stavolta l'Italia è particolarmente penalizzata: 11 rotte riguardano scali italiani, soprattutto Trapani che vede depennati 7 collegamenti con città europee e nazionali; e poi gli scali di Venezia, Pisa e Palermo.
Ma c'è anche un'altra notizia che riguarda la compagnia di ÒLeary e il nostro Paese: non parteciperà più alla gara per l'acquisto di Alitalia. La lettera di rinuncia ufficiale è stata inviata ieri ai commissari straordinari di Alitalia. «Abbiamo notificato ai commissari straordinari che non porteremo avanti linteresse per Alitalia né presenteremo alcuna ulteriore offerta per l'aviolinea» si legge in una nota. Motivo: la necessità di «eliminare tutte le distrazioni per il management». D'altronde la vicenda voli cancellati ha acceso un faro enorme sulle politiche di personale della low cost, sul rispetto solo parziale dei diritti fondamentali, quali ferie e riposi. Un clamore che di certo non favoriva la low cost nella corsa a chi dovrà gestire l'ex compagnia di bandiera italiana.
FARI ACCESI
E se fino a non molto tempo fa le trovate del patron di Ryanair venivano giudicate con una certa indulgenza se non addirittura considerate genialate di un innovatore che ha rivoluzionato il trasporto aereo, adesso il clima sembra cambiato. Anche la proposta fatta ai piloti di un bonus straordinario in cambio della rinuncia alle ferie, è sotto la lente d'ingrandimento. «Per l'ordinamento italiano le ferie sono un diritto irrinunciabile per il lavoratore e, come tale, non monetizzabile in costanza di rapporto di lavoro» scandisce il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, durante un question time dedicato alla vicenda. Insomma la proposta - che peraltro ha avuta scarsissima adesione - è illegale.
Attenzione altissima pure a Bruxelles. Ryanair - avverte il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani - deve «rispettare» i diritti dei passeggeri, senza eccezioni, «perché il diritto comunitario prevale su quello nazionale».
Da Dublino cercano di parare i colpi. Tra novembre e marzo, assicurano, saranno assunti 650 piloti. Ai nuovi clienti coinvolti nella cancellazioni la società ha offerto - precisa una nota della low cost - voli alternativi o il completo rimborso e un voucher per un altro volo». Ai 315.000 clienti coinvolti dalle cancellazioni in corso fino a ottobre, in aggiunta alla riprotezione su un altro volo o al rimborso totale del biglietto, è stato offerto un voucher di 40 euro (80 con il ritorno) per viaggiare da ottobre a marzo. E di nuovo arrivano le «scuse sincere» di ÒLeary e il suo «profondo rammarico».

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