Sulla questione dragaggio arrivano forti le preoccupazioni di Forza Italia: «Il comune, in qualità di stazione appaltante, dovrà gestire e smaltire i fanghi inquinati, ma chi pagherà i costi? Siamo certi che l'ente disponga dei fondi necessari per lo smaltimento?». Interrogativi posti dai vertici regionali e locali del partito alla vigilia del Comitato regionale per la Valutazione di impatto ambientale (CCR-VIA), convocato per il 5 ottobre, in cui verrà esaminato il progetto di gestione dei fanghi inquinati presentato dalla Nuova Co.Ed.Mar., la ditta seconda classificata nel bando, che prevede che i fanghi inquinati, stimati in un quantitativo di 107 mila 422 metri cubi, vengano collocati in un'area da realizzare nel tratto di piazzale retrostante la banchina nord tra il molo nord e la radice della diga foranea.
Forza Italia con l'onorevole, Fabrizio Di Stefano, e il presidente della Commissione di vigilanza in consiglio regionale, Mauro Febbo, chiedono all'amministrazione rassicurazioni: «Le responsabilità economico-finanziarie sono davvero notevoli e rilevanti perché si tratta di gestire, manutenere e portare a smaltimento in discarica i fanghi e non siamo sicuri che l'amministrazione riesca a farvi fronte economicamente».
Il coordinatore locale di FI, Simone Ciccotelli, pone un altro quesito: «Il Comune è sicuro di disporre l'utilizzo dell'area interessata dal deposito dei fanghi? Nella stessa zona sono previsti, infatti, due progetti: il primo fa capo alla Seastock che li prevede di interrare i serbatoi del deposito di gpl. Il secondo, invece, fa capo alla Walter Tosto. La Regione, avendo a disposizione solo le risorse per il dragaggio, 9 milioni di euro, fece appello ai privati affinché partecipassero con capitali propri alla realizzazione della vasca di colmata. L'unica azienda che rispose fu la Tosto». Una battaglia quella affinché si draghi al più presto avviata da Tommaso Cieri, capogruppo uscente di FI, e che ora proseguirà con l'attuale consigliere Peppino Polidori.