ORTONA È convocato per il prossimo 5 ottobre il Comitato regionale per la Valutazione di impatto ambientale chiamato a fare ulteriori valutazioni sul dragaggio del porto di Ortona. E il centrodestra, con il deputato Fabrizio Di Stefano, il consigliere regionale Mauro Febbo, il consigliere comunale Peppino Polidori, l'ex consigliere comunale Tommaso Cieri e il locale coordinatore di Forza Italia, Simone Ciccotelli, torna a sollecitare l'amministrazione comunale per tutelare le operazioni di escavazione dei fondali dello scalo «ormai impantanato per colpa di una Regione sempre più confusa e inconcludente». «Ribadiamo i nostri dubbi e perplessità circa le procedure messe in atto fino ad oggi per arrivare al dragaggio. Nello studio preliminare ambientale», affermano i rappresentanti di Forza Italia, «per la verifica di assoggettabilità allegata al progetto, il Comune dispone che i fanghi inquinati B1 e B2 stimati in un quantitativo pari a 107.422 metri cubi, vengano allocati in un'area attrezzata a terra opportunamente impermeabilizzata, da realizzare nel tratto di piazzale retrostante la nuova banchina nord, tra il nuovo molo nord e la radice della diga foranea». Di Stefano, Febbo, Polidori, Cieri e Ciccotelli sottolineano che «queste opere di gestione e smaltimento dei fanghi inquinati, da effettuarsi entro 36 mesi, sono a carico della stazione appaltante, ovvero del Comune». E dunque pongono il quesito: «Ma l'ente dispone di questi specifici fondi necessari per lo smaltimento? Le responsabilità economico-finanziarie sono davvero notevoli e rilevanti. Riesce l'amministrazione a farvi fronte? Ci auguriamo che una opportunità di sviluppo non si trasformi in un danno economico per i cittadini ortonesi. Peraltro, il Comune di Ortona è sicuro di disporre l'utilizzo dell'area interessata dal deposito dei fanghi?». Quest'ultima domanda si basa sul presupposto che lo stesso punto è interessato da altri specifici progetti, come quello che fa capo alla Seastock per l'insediamento del deposito gpl. Il Consiglio di Stato, in merito al ricorso presentato dalla società Dragaggi srl contro la Nuova Co.Ed.Mar srl, nonché contro il Comune, per l'appalto contestato dei lavori di escavazione, si esprimerà a gennaio 2018. E allora: «Si è sicuri di procedere seguendo un corretto iter o sarebbe il caso di valutare prima di bloccare lo sviluppo del porto di Ortona?», si chiede il centrodestra