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Pescara, 24/11/2024
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Data: 01/10/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Il vertice sui trasporti dà il via alla Nuova Pescara. D'Alfonso accusa: «Grandi gruppi di potere hanno rinunciato alle risorse» E annuncia la nascita dell'agenzia dell'area metropolitana per recuperarle

Un trasporto pubblico di massa che sia convincente, rapido, attraente, del tutto alternativo all'uso dell'automobile. È da qui che parte il futuro, che passa dalla creazione della "Metropoli del Medio Adriatico". Un primo passo, in questa direzione, sarà la creazione dell'agenzia dell'area metropolitana, un organismo col compito di gestire le varie fasi del processo. In vista, naturalmente, della "Nuova Pescara", il nuovo soggetto istituzionale che dovrebbe nascere dall'unione di Pescara, Montesilvano e Spoltore.Di questo si è discusso ieri all'auditorium Petruzzi, nell'ambito degli "Stati generali della mobilità urbana", la lunga kermesse promossa dall'assessorato alla mobilità del Comune di Pescara. A coordinare i lavori della mattina, sul tema "La cornice istituzionale e strategica", l'architetto Tommaso Di Biase. Nel salotto dei relatori il consigliere regionale con delega ai trasporti Camillo D'Alessandro, il rettore dell'ateneo d'Annunzio, Sergio Caputi, la dirigente regionale Elena Sico, Roberto Mascarucci, dell'Istituto nazionale di urbanistica, il presidente della Saga, Nicola Mattoscio, l'assessore comunale alla mobilità, Stefano Civitarese. A chiudere i lavori è stato il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso. Presenti anche il sindaco di Spoltore, Luciano Di Lorito, il vice sindaco di San Giovanni Teatino, Giorgio Di Clemente, l'assessore comunale di Chieti, Mario Colantonio, il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco. Che dicono. «Siamo in un momento di transizione», ha detto Civitarese, «e ci candidiamo a essere l'elemento centrale collettivo per aumentare il numero dei trasportati. Lo possiamo fare solo se riusciamo a portare a termine i progetti in campo, in una nuova visione progettuale». In questo senso diventa fondamentale il compito dell'agenzia dell'area metropolitana, «che sia in grado sorvegliare i programmi attuati e lo faccia con autorevolezza e legittimazione giuridica», ha aggiunto Civitarese. «In Italia», ha osservato, «il trasporto collettivo è in ritardo. Solo Milano è vagamente paragonabile agli standard delle città mitteleuropee. Bisogna credere in un progetto, e Pescara ha le caratteristiche geografiche per cercare di cambiare un trend che è anche culturale». Un discorso che fatalmente incrocia quello della Nuova Pescara.«Nascerà con certezza», ha detto D'Alfonso, «e ci sarà un comitato per la fusione. A chi mi chiede quando, rispondo che lo voteremo alla prossima seduta. Qui c'è una riaggregazione territoriale pretesa da tutti i livelli», ha sottolineato il governatore, «sono saltate le categorie, è saltata la centralità del luogo fisico, che nell'800 e '900 ha determinato la nascita delle aggregazioni. Abbiamo tutti preso atto che questo territorio ha assunto una conformazione che risulta superata. Per questo la partita dell'iniziativa referendaria ha delineato una nuova configurazione giuridica e istituzionale». Le lobby. Poi D'Alfonso si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, attaccando «alcuni grandi gruppi di potere che potevano far arrivare risorse e non lo hanno fatto. Hanno preferito puntare sulle casematte, come l'interporto, quando invece è la mobilità su ferro la nuova sfida del futuro. La nuova città funzionerà se ci sarà la qualità della vita, che coincide con molta parte della mobilità».Critico Di Lorito. «Con la Nuova Pescara, a livello di numeri, saremo a metà tra Prato e Parma. I numeri non determinano la forza di un Comune. Quello che manca davvero in questa area omogenea è l'unificazione di servizi. Per esempio», ha osservato non senza una punta di sarcasmo, «sento parlare di un nuovo stadio a Pescara e di un "digeritore" di rifiuti a Spoltore. È questa l'ottica di unificazione»? «Sulla mobilità», ha detto infine Colantonio, «ci tengo a dare atto di una grande forma di partecipazione creata dalla Regione con l'asse di finanziamento dell'ecomobilità. Il lavoro è stato affidato a funzionari bravi, che porteranno al raggiungimento degli obiettivi nei tempi prefissati, che sono rapidissimi».

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