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Data: 02/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Allarme treni sulla Roma-Viterbo: «collisioni sfiorate» sotto inchiesta

Scontri frontali tra treni evitati all'ultimo momento sulla ferrovia Roma-Viterbo gestita dall'Atac. È l'oggetto di un dossier finito sul tavolo degli esperti della sicurezza del Ministero dei Trasporti. L'indagine è appena partita, a far scattare i controlli è stato l'ex direttore generale della partecipata, Marco Rettighieri, che durante i suoi sei mesi di mandato (da febbraio ad agosto 2016) ha raccolto informazioni su sei «mancate collisioni» sulla tratta che collega il centro storico con Roma Nord. È una linea strategica, che però negli ultimi mesi ha registrato diversi incidenti, con tanto di vagoni deragliati. I treni viaggiano da piazza del Popolo fino a Montebello nella tratta urbana, poi proseguono fino alla città della Tuscia.
I FALDONI
Il dossier che porta la firma di Rettighieri è allo studio dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf), l'organismo che fa capo al Mit e vigila sulla sicurezza della circolazione ferroviaria. Alcuni dei casi segnalati riguardano le criticità relative alla stazione Montebello. Qui la linea cessa di avere il doppio binario. Tradotto: ogni treno prima di partire deve essere «licenziato», cioè ottenere l'autorizzazione a intraprendere il viaggio sul binario unico. Invece è capitato che sia stato dato il «via» anche se il treno proveniente dalla stazione successiva (Sacrofano) non era ancora arrivato. Semaforo verde quindi. E solo per una fortuita coincidenza si è evitata la collisione tra i convogli che ogni giorno trasportano migliaia di pendolari: un dubbio del macchinista e la telefonata con il cellulare al collega alla guida dell'altro treno per sapere se il binario era libero o meno. Così si è scoperto che il treno in realtà era ancora in viaggio. Collisione evitata, quindi, ma non grazie al rispetto delle procedure di sicurezza. Le relazioni dei macchinisti hanno registrato le «mancate collisioni» e sono finite sul tavolo di Rettighieri che è voluto andare fino in fondo e ha trovato sei casi, poi segnalati all'Ansf. Ora gli esperti dell'Agenzia dovranno analizzare le dinamiche dei mancati incidenti e trovare i responsabili.
GLI INCIDENTI
Del resto i pendolari della Roma-Viterbo conoscono bene le condizioni della ferrovia e ricordano gli incidenti. Il 12 agosto un deragliamento provocò enormi disagi: una motrice del treno si piegò sui binari all'altezza di Morlupo. La tratta fra le stazioni di Castelnuovo di Porto e Catalano venne chiusa per diverse ore e Infoatac su Twitter segnalò «un inconveniente tecnico a un treno».
LE CORSE
La lista dei deragliamenti è lunga. Neanche un mese prima nello stesso punto un altro convoglio sviò dai binari; a marzo un altro incidente sulla curva del Ponte Treja. Sotto accusa spesso finisce la mancata manutenzione dei binari. Ritardi, tratte sospese e corse saltate. Disagi che conosce bene anche l'Antitrust che di recente ha inflitto una multa da 3,6 milioni di euro per le corse e le scarse informazioni date ai passeggeri delle ferrovie Roma-Viterbo, Roma-Ostia e della Termini-Giardinetti.

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