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Data: 04/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporti, faccia a faccia tra D'Alfonso e il sindacato

L'AQUILA Si mantiene molto calda la dialettica tra Regione e Cgil sulla riforma del trasporto. Ieri il governatore Luciano D'Alfonso e il consigliere delegato, Camillo D'Alessandro (Pd), hanno ricevuto alcuni esponenti del sindacato, a seguito di una specifica richiesta. Sul tavolo i nodi legati alla delibera di giunta 539 dello scorso 29 settembre, quella che sancisce l'affidamento a Tua, in-house per dieci anni, dei servizi di trasporto pubblico, scorporando l'asset commerciale a beneficio di Sangritana, controllata comunque da Tua. Sull'intera operazione fin dal primo momento la Cgil ha mosso critiche pesanti. Ribadendole anche ieri e annunciando una vigilanza strettissima sui prossimi passaggi.
VIGILANZA
«Abbiamo chiesto l'incontro a D'Alfonso ha spiegato a caldo il segretario aquilano Umberto Trasatti . La Regione ha ribadito la sua linea, la legittimità delle scelte fatte; noi la nostra posizione contraria alla riorganizzazione. Abbiamo chiesto che ci siano approfondimenti e verifiche durante tutte le fasi transitorie. Abbiamo dato la nostra disponibilità a farlo, ferma restando la nostra contrarietà. Di volta in volta valuteremo». Nel merito della questione, Trasatti ha ribadito quelli che a dire della Cgil sono i punti critici: «Fin dall'inizio abbiamo contestato l'operazione che scorpora le linee interregionali a favore della resuscitata Sangritana Spa. Alcune linee vengono tolte dalla contribuzione del fondo dei trasporti: linee fondamentali per i nostri territori, servizi pubblici essenziali per lavoratori e studenti che per noi devono rimanere all'interno dell'azienda unica di trasporti. Un modo per garantire la frequenza delle corse, decisive per le aree interne. Non si può sempre parlare di aree interne e poi assumere decisioni che vanno in direzione opposta. Pensiamo a L'Aquila-Roma, ma anche alla Teramo-Giulianova-Roma».
Dal canto suo D'Alessandro ha detto a chiare lettere che la delibera assunta non è modificabile, ma ha aperto a un monitoraggio: «Abbiamo ribadito le ragioni della nostra scelta e della impossibilità di procedere al cambiamento. Abbiamo ulteriormente registrato le perplessità che sono state oggetto anche di sciopero, tuttavia riteniamo che l'azione che stiamo mettendo in campo, ivi compresa la separazione societaria, abbia tutta la possibilità di essere verificata nella sua bontà e nella sua correttezza, non comportando la riduzione dei servizi sui cittadini, cosa che invece era stata rappresentata».
PERSONALE
Ieri D'Alfonso ha incontrato anche le rappresentanze sindacali del personale regionale. «C'è un impegno reciproco ad aprire una nuova fase ha detto Alfiero Di Giammartino della Uil-Fpl - sulla valorizzazione del personale, formazione, garantire servizi. Gli aumenti ai capi dipartimento? Un'ipotesi stata buttata lì, nel ragionamento, facendo un paragone rispetto alle altre regioni e ritenendo questo, gli stipendi più bassi, un fattore poco attrattivo per le migliori professionalità».

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