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Pescara, 24/07/2024
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Data: 04/10/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Pensioni e diritti. A Pescara in 16.498 chiedono assistenza. In aumento la domanda di tutela tra disoccupati e invalidi 353 pratiche per il riconoscimento di malattie professionali. Il dirigente patronato Inca Cgil Primavera «Finanziato solo il 20 % delle pratiche»

PESCARA Disoccupazione, precariato, malattie professionali, incidenti sul lavoro, pensioni di invalidità, pensioni di vecchiaia e di reversibilità, assegni familiari, bonus bebè: la crisi morde ed è forte la richiesta di assistenza nel riconoscimento dei diritti per districarsi nel mondo delle normative in continuo e rapido cambiamento. Fotografa tutto questo e altro ancora a Pescara e provincia il bilancio sociale per l'anno 2016 del patronato Inca Cgil provinciale di Pescara presentato ieri nella sede della Camera del lavoro in via Benedetto Croce. Gli enti di patronato sono infatti sempre di più gli intermediari cui un numero notevole di lavoratori, giovani e pensionati si rivolge per avere la tutela dei loro diritti individuali nei confronti di Inps, Inail, Asl. L'Inca provinciale lo scorso anno ha aperto 16.498 pratiche, ne ha chiuse positivamente 11.295, «con un forte aumento rispetto al 2015», rileva subito Nicola Primavera, direttore dell'Inca Cgil Provinciale. Sono in aumento le pratiche di carattere previdenziale (le domande di pensione), nonostante le norme restrittive della legge Monti-Fornero: aperte all'Inca 115 pratiche per pensioni di inabilità di 45 45 sono quelle chiuse; 91 per l'assegno di invalidità (51 chiuse), 425 per pensioni di vecchiaia (chiuse 229), mentre quelle per i superstiti sono state 361 (305 chiuse). Consistente poi l'attività nel campo del danno alla salute: 353 le pratiche aperte per il riconoscimento di malattie professionali, di cui 95 chiuse, 497 quelle per danno biologico (135 chiuse), rilevante poi il numero di domande per riconoscimento della legge 104 di supporto per temporanee o definitive invalidità: nel 2016 sono state 1016, 475 quelle chiuse. Forte anche l'attività in campo assistenziale con circa 900 domande di invalidità civile e oltre mille domande di accompagnamento. Per non parlare delle oltre 2572domande di disoccupazione Naspi (Nuova assicurazione sociale per l'impiego, ovvero l'ammortizzatore sociale voluto dal Jobs Act che ha sostituito i sussidi stanziati per i lavoratori dipendenti disoccupati, ovvero Aspi e Mini-Aspi), delle circa 400 domande di disoccupazione agricola, delle oltre 765 domande di maternità. «Solo per citare la consistenza imponente di alcune prestazioni sociali», sottolinea ancora Primavera. Aggiungendo: «I dati di questo nostro bilancio sociale 2016 ci diconoche sul nostro territorio c'è ancora un fortissimo disagio sociale che finora non ha trovato risposte adeguate da parte delle istituzioni. C'è una grande domanda di tutela individuale anche per i rapporti complessi e difficili con gli enti previdenziali, Inps ed Inail e la stessa Asl in tema di tutela della salute». «E in conseguenza di ciò», rileva il dirigente sindacale davanti alla platea di colleghi intervenuti alla presentazione, «la nostra attività di patronato rappresenta sempre più il momento per tanti giovani, lavoratori e pensionati di primo incontro con il sindacato e la Cgil in modo particolare. In più la crescente complessità delle normative previdenziali ed assistenziali rende necessaria una attività di consulenza qualificata verso una utenza alla ricerca delle migliori risposte sul proprio futuro previdenziale. Con queste esigenze ci siamo cimentati, con successo nel 2016 e lo stesso stiamo facendo nel corrente anno» .


Il dirigente patronato Inca Cgil Primavera «Finanziato solo il 20 % delle pratiche»
bilancio sociale 2016

Su 16.498 pratiche aperte al patronato Inca Cgil provinciale ben 7746 sono «a punti zero». In altre parole: i fondi nazionali per l'attività di patronato a Pescara e Provincia "coprono" 3.549 pratiche, pari al 20 per cento circa dell'attività annuale. «La mole di lavoro di intermediazione con enti come Inps e Inail è in continuo aumento», fa rilevare Nicola Primavera (foto), direttore dell'Inca provinciale. «E ciò nonostante le ultime leggi di bilancio hanno comportato pesanti "tagli" alla attività degli istituti di patronati, rendendo necessaria la riorganizzazione della stessa loro attività». «La richiesta di assistenza individuale nelle nostre sedi sta diventando enorme, anche a fronte di una copiosa emanazione di norme che riguardano il sistema pensionistico, interventi a sostegno delle famiglie, immigrazione, lavoro e disoccupazione, infortuni, indennità di invalidità e accompagnamento, insomma tutto quello che attiene alle problematiche di carattere sociale. Chiediamo alle Istituzioni di riflettere su questi dati, perché è necessario che ci sia una maggiore consapevolezza. Bisogna capire bene la specificità di questa nostra attività, che non è solo burocratica, ma ha un valore sociale: dietro alle pratiche ci sono sempre le persone».

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