PESCARA Il servizio di trasporto per gli studenti disabili è un diritto garantito dalla Costituzione, che non può essere limitato da «atipiche e indefinite esigenze finanziarie di bilancio». Per questo motivo la sezione di Pescara del Tar Abruzzo ha accolto il ricorso della Provincia, condannando la Regione a pagare un milione e 776 mila euro. Una questione, quella definita dal Tar (presidente Alberto Tramaglini, Massimo Balloriani, estensore, e Lucia Gizzi, primo referendario), che prende le mosse da un ricorso presentato nel 2013 dall'amministrazione provinciale guidata dall'allora presidente Guerino Testa, e che si riferisce all'arco temporale compreso tra il 2006 e il 2013. Il servizio di trasporto scolastico agli alunni disabili, e l'assistenza scolastica qualificata agli studenti in difficoltà, sono garantiti dalle Province che entro il 30 giugno di ogni anno inviano alla Giunta regionale il piano degli interventi. La Regione, in base a una serie di norme, è tenuta a rimborsare il 50% delle somme spese. Nel periodo in esame, tuttavia, la Regione (le legislature interessate sono due, quella di Ottaviano Del Turco, e quella di Gianni Chiodi) ha rimborsato una cifra inferiore, invocando il limite della disponibilità finanziaria determinata dalle leggi di bilancio.Su questo aspetto, quello appunto dei limiti imposti dalle leggi di bilancio, il Tar ha proposto un quesito di costituzionalità alla Consulta. Il giudice delle leggi, nel 2016, ha ricordato che «gli inabili e i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale», e ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della norma che vincola la concessione del contributo alla disponibilità finanziaria dell'ente. La Provincia, rappresentata dagli avvocati Bruno Gallo e Nunzia Napolitano, nel corso del giudizio ha fatto presente che il mancato ristoro della quota di competenza regionale ha determinato una situazione di indebitamento tale da comportare, anche per il futuro, una drastica riduzione dei servizi per gli studenti disabili, molti dei quali potrebbero rimanere senza assistenza specialistica e senza servizi di trasporto. Alla luce delle motivazioni addotte dalla Corte Costituzionale, i giudici del Tar hanno ritenuto che non vi fosse alcuna ragione a giustificare l'inadempimento della Regione, condannando l'ente a pagare un milione e 776mila euro alla Provincia di Pescara. Una situazione che potrebbe riproporsi anche per le altre Province abruzzesi, a meno di un ribaltamento della sentenza di primo grado da parte del Consiglio di Stato, anche se le motivazioni del Tar, addotte in base alla pronuncia della Corte Costituzionale, appaiono forti. L'ex presidente della Regione, Gianni Chiodi, che si insediò alla guida dell'ente nell'autunno del 2008, aveva "ereditato" la situazione dalla giunta precedente, guidata da Del Turco. «Anche noi», ricorda, «eravamo alle prese con la riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato e comunque, da quanto ricordo, in più occasioni abbiamo ripianato le spese per il trasporto degli studenti disabili». Una decisione provvidenziale, quella del Tar, per le casse della Provincia, che con un milione e 700mila euro pensa di chiudere il bilancio di previsione