ROMA. Sanzioni più vicine per Ryanair da parte dell'Enac per violazione dei diritti dei passeggeri. «Nonostante le rassicurazioni verbali, non ci sono stati adeguamenti e ciò determina l'irrogazione delle sanzioni previste», ha detto il presidente di Enac, Vito Riggio, in audizione alla commissione Lavori Pubblici del Senato, insieme al direttore generale dell'ente Alessio Quaranta, facendo il punto sui disagi scaturiti dalle cancellazione dei voli della compagnia irlandese.
La cosa non è semplice e di fronte ad un evento nuovo e senza precedenti non c’è stata una simile reazione da parte delle istituzioni nè italiane nè europee.
Circa 700mila persone hanno avuto il disagio di voli cancellati e questo perchè la compagnia irlandese è stata costretta a dare ferie ai piloti che lavorano ad ore e senza benefici di legge.
E l’Enac spiega che Ryanair ha tagliato voli dove non ha contratti di co-marketing, dove cioè le società di gestione degli aeroporti contribuiscono pesantemente al pagamento dei passeggeri in transito (contributi che secondo le regole del mercato potrebbero violare il divieto di “aiuto di Stato” sempre che l’Europa non decida di inventarsi nuove eccezioni come pure si sta cercando di fare)
«Sembrerebbe che Ryanair abbia cancellato, potendo scegliere, alcune destinazioni dove non ha più o non ha ancora un contratto con le società di gestione», ha detto Vito Riggio, in audizione al Senato, spiegando che «moltissime società di gestione, soprattutto degli aeroporti minori, per avere traffico fanno dei contratti di co-marketing con Ryanair e in alcuni casi, quello di Trapani è il più evidente, non sono state erogate da parte dei comuni che si sarebbero dovuti sostituire alla soppressa e poi resuscitata Provincia». Infatti, ha proseguito il presidente dell'Enac, «la provincia di Trapani a suo tempo aveva dato circa tre milioni a Ryanair e questo aveva determinato un boom di presenze. Ma poi la Provincia è stata soppressa e a quel punto i comuni della Provincia avrebbero dovuto dare questi quattrini a Ryanair, cosa che non è avvenuta. Dunque dovendo scegliere, è chiaro che Ryanair ha privilegiato le società di gestione con le quali ha già un rapporto e quindi lì ha diminuito il numero di cancellazioni», ha concluso Riggio.
L'altro tema riguarda quello della tempistica dei rimborsi e qui Quaranta, direttore Enac, ha sottolineato che «per l'accredito dei rimborsi del biglietto pagato, la norma prevede sette giorni calendariali ma Ryanair sul sito continua a riportare sette giorni lavorativi».
Il direttore generale ha spiegato che le sanzioni possono variare da 10mila a 50mila euro per singolo evento. Quaranta ha però precisato che «su 200.000 passeggeri che hanno subito tagli ai voli, i reclami arrivati sono soltanto 200».
«Sotto il profilo della sicurezza non c'è nulla da preoccuparsi», ha detto Riggio che ha riferito di aver ricevuto su questo fronte rassicurazioni dell'Authority irlandese.
«Non parlerei di una crisi drammatica, come è stata dipinta dai giornali. Siamo in presenza di una quota molto modesta di cancellazioni in Europa e in Italia», ha spiegato Riggio.
«C'è stato sì - ha evidenziato - l'enorme disagio dei passeggeri che hanno perso il volo e la conseguente giusta indignazione. Ma non ci sono state scene di caos né di panico negli aeroporti perchè la gente è stata avvertita e contattata».
RIMBORSI BEFFA?
«Gli utenti di Rayanair potrebbero essere esposti a ulteriore beffa».
E' questo il senso dell'interrogazione dell'eurodeputato di Art1 Mdp, Massimo Paolucci, nella quale si richiama l'attenzione alla luce delle proposte che l'azienda ha fatto a chi è rimasto a terra a causa dei tagli dei voli dei giorni scorsi.
«Infatti Rayanair ha proposto una forma di risarcimento irrisorio di 40 euro come "compensazione" per il disservizio subito al posto di un volo alternativo alle condizioni stabilite dal Regolamento (CE) 261/2004. Gli utenti potrebbero essere così doppiamente vittime, accettando un compromesso che avvantaggia solo Ryanair, che risparmierebbe almeno 200 euro per ogni biglietto annullato. Inoltre altri utenti potrebbero essere indotti a scegliere un volo alternativo, sempre rinunciando alla compensazione stabilita dal regolamento. E' inaccettabile che la compagnia faccia così pagare ai passeggeri, oltre che ai lavoratori, responsabilità che sono solo ed esclusivamente del management», ha concluso.