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Data: 06/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Manovra, più sgravi per i figli a carico

ROMA Mentre il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, continua a ricordare a tutti che le risorse per la manovra sono «limitate», e per questo vanno usate con «oculatezza», al Tesoro si continua a lavorare sulle misure da inserire nel provvedimento. A partire dalle indicazioni arrivate dalle risoluzioni di maggioranza approvate alla Camera e al Senato. Nei testi approvati l'altro ieri, è emersa anche l'indicazione di un rafforzamento del sostegno economico per i figli a carico. In realtà, quello a cui starebbero al momento lavorando i tecnici, è un aggiornamento dei massimali di reddito entro i quali i figli vengono considerati come ancora mantenuti dai genitori. Oggi per poter continuare ad ottenere le detrazioni fiscali sui redditi, ciascun figlio non deve dichiarare al fisco un reddito superiore a 2.840 euro l'anno. Se supera questa soglia, non può più essere ritenuto fiscalmente a carico dei genitori con la perdita delle detrazioni. Questi tetti non vengono ritoccati da anni. L'idea, dunque, sarebbe quella di aggiornarli, portando la soglia del reddito a 4-5 mila euro. Un modo anche per scoraggiare che qualche giovane possa accettare lavori in nero per non superare il tetto del reddito che permette ai genitori di ottenere i benefici fiscali. La misura non avrebbe costi eccessivi. Ma di certo non basta all'ala centrista della maggioranza, che ieri ha presentato delle richieste ben più incisive per andare incontro alle famiglie.
LA MOSSA
Alternativa Popolare ha presentato una serie di proposte, la principale delle quali, è un aumento delle detrazioni fiscali per i figli a carico. Oggi la detrazione per le famiglie è di 959 euro per figlio. Una cifra che decresce all'aumentare del reddito fino ad azzerarsi a circa 95 mila euro di guadagni. La proposta dei centristi è quella di far salire la detrazione alle famiglie con un figlio da 959 euro a 1.150 euro, quella per le famiglie con due figli da 1.900 euro a 2.900 euro, quella di quelle con tre figli da 2.850 euro a 4.650 euro. La misura è in corso di approfondimento, molto dipenderà dai costi. Più in discesa sembra invece essere l'estensione della cedolare secca sugli affitti anche agli immobili commerciali. L'idea sarebbe quella di restringere la platea dei beneficiari, limitando il beneficio soltanto agli immobili che sono sfitti da almeno un anno. Così disegnata, la misura avrebbe un costo di 140 milioni contro i 957 milioni della cedolare applicata anche agli affitti commerciali già in essere. La lista dei possibili interventi da inserire nella prossima legge di bilancio, comunque, si continua ad allungare. Il vice ministro Enrico Morando ieri ha confermato che il governo interverrà sui superticket (costo 600 milioni). Ma si va dagli sconti per le assunzioni al Sud al 100% della contribuzione, incentivi per la formazione 4.0, adeguamento delle retribuzioni dei professori, ma anche più fondi per detassare il salario di produttività. E, se ci saranno ulteriori spazi, anche un avvio dell'equiparazione degli stipendi dei presidi a quelli degli altri dirigenti della pubblica amministrazione. A confermare che per le assunzioni nel Mezzogiorno lo sgravio potrebbe restare intero anche per il prossimo anno è il ministro della Coesione, Claudio De Vincenti, spiegando che «questo è l'obiettivo». I fondi, peraltro, potrebbero essere pescati tra quelli europei, ma la trattativa sarebbe ancora in corso. Così come non sarebbe ancora chiusa la partita sull'età dei giovani da assumere con la decontribuzione. Per il nuovo bonus ci saranno 338 milioni il primo anno. Se l'età potesse salire, ampliando quindi la platea, potrebbe per contro scendere il tetto dello sconto (da 4.030 a 3.250 euro).

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