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Data: 07/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Crac Atac - Atac si aggrappa ai sindacati: «Scriviamo insieme il piano»

Se fossimo in Germania, nei land più produttivi, la nuova strategia aziendale lanciata dal super manager di Atac Paolo Simioni quasi non sarebbe una notizia. Trattandosi invece della municipalizzata dei trasporti alle prese con un debito da 1,3 miliardi di euro, un concordato preventivo in piedi e un piano industriale da costruire in tutta fretta (il gong suona il 18 novembre) l'appello di Simioni sembra un amo lanciato ai sindacati per cercare una tregua armata. Il presidente Paolo Simioni ha inviato un messaggio nella intranet aziendale, nel quale ha sottolineato la «necessità di una chiamata generale al senso di responsabilità da parte di tutti i portatori di interessi: dipendenti, fornitori, organizzazioni sindacali, istituzioni, utenti, azionisti e altri», al fine di superare «un momento particolarmente importante della vita di Atac, una fase dalla quale l'azienda uscirà risanata e rilanciata».
L'INIZIATIVA
Un ritorno insomma alla cara, vecchia concertazione con i sindacati che il M5S a livello nazionale attacca e respinge, come dimostrano le recenti parole sferzanti del candidato premier Luigi Di Maio. Simioni chiede dunque un contributo di «idee, suggerimenti e proposte da valutare nella redazione del piano industriale». «Da qualche settimana - scrive - abbiamo cominciato a disegnare il piano industriale che oggi assume connotati altamente strategici. Questo modo di procedere, però, è quanto solitamente viene fatto dalle aziende: la realtà di una società come Atac e gli obiettivi che abbiamo davanti richiedono uno sforzo in più. Perciò abbiamo pensato a chiedere a tutti voi un contributo». L'azienda, spiega il manager, raccoglierà idee e proposte attraverso un progetto chiamato Atac riparte con te. Ovvero un canale d'ascolto che rimarrà aperto dal 6 al 13 ottobre, attraverso la casella di posta elettronica ripartiamo atac.roma.it». «Questa è la prova che non ci sono idee: ma come si fa a presentare un concordato così? Sentiamo puzza di bruciato a pagare saranno i lavoratori», spiega Claudio De Francesco, segretario regionale Faisa Confai.
Nei giorni scorsi il manager ha incontrato i sindacati e ha detto loro tre concetti. Nel nuovo piano bisognerà abbattere il tasso di assenteismo tra i lavoratori che tocca picchi del 12%, occorrerà aumentare la produttività (serviranno i sacrifici di tutti) e infine, è stata la promessa, Atac punterà a stanare gli imboscati che ci sono negli uffici. Il giro di incontri con i sindacati continuerà la prossima settimana: lunedì e martedì toccherà alla triplice e agli autonomi. Per venerdì intanto è fissato lo sciopero di 24 ore contro il concordato. Lunedì la prefettura ha convocato le sigle per cercare una mediazione. Rimane in piedi l'ipotesi della precettazione.
L'INCHIESTA
Intanto gli 007 del settore ispettivo e antifrode dell'azienda, a braccetto con la Finanza, hanno scoperto l'attività abusiva di un negozio che vendeva biglietti Atac rubati. Alcuni dipendennti, durante i monitoraggi quotidiani lungo la rete di trasporto si sono imbattuti in alcuni biglietti che erano stati inseriti nella blacklist, il sistema aziendale che raccoglie gli alert sui titoli di viaggio sospetti, perché risultati rubati. A stretto giro è stato scoperto l'esercizio nel quale i titoli di viaggio erano stati rivenduti. Quindi l'intervento con la Finanza che ha permesso di recuperare altri biglietti rubati prima che fossero immessi sul mercato. Il negoziante è stato denunciato.

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