E' l'avvocato del Comune Domenico De Nardis il nuovo amministratore pro tempore del Centro turistico del Gran Sasso, la municipalizzata che gestisce gli impianti sciistici e recettivi in quota. De Nardis subentra così all'uscente Fulvio Giuliani, nominato dall'amministrazione Cialente nel novembre 2015. Nei giorni scorsi intanto la Giunta ha autorizzato al Ctgs l'utilizzo a tempo parziale del geometra Carlo Bolino che seguirà gli aspetti tecnici delle opere. Il nuovo assetto della partecipata che avrebbe dietro di sé la regia esclusiva del sindaco Pierluigi Biondi e del suo vice Guido Liris, si è delineato ieri sera a margine di una lunga assemblea dei soci, convocata con carattere di urgenza e in largo anticipo rispetto alla scadenza del contratto di Giuliani fissata invece a fine 2018. A De Nardis che resterà in carica fino al bando per la nomina dei nuovi vertici del Centro turistico e delle altre partecipate, spetterà il compito di una ricognizione della situazione economico-finanziaria della società, oltre alla vigilanza sulla realizzazione della nuova seggiovia Fontari, alla riattivazione dei servizi di bar, albergo e dell'ostello e alla risoluzione della questione degli stipendi dei 21 dipendenti.
«C'erano problemi che mi erano stati sottoposti sia dall'amministratore unico uscente Giuliani, sia dai revisori dei conti afferma il sindaco Pierluigi Biondi Abbiamo quindi ritenuto opportuna questa soluzione interna all'amministrazione per fare un intervento di verifica puntuale e attenta di tutti i problemi che sono venuti fuori». Si è arrivati alla scelta dell'amministratore pro tempore dopo giorni molto sofferti. Ci sono state infatti ore di tensione con i dipendenti del Ctgs che hanno incontrato a palazzo Fibbioni Biondi e Liris per discutere delle prospettive future nel caso della fusione tra Ama e Tua.
«Il sindaco aveva chiesto a me e a tutti gli amministratori delle municipalizzate la disponibilità a suo tempo a tirarsi indietro afferma Giuliani Si sarebbe sicuramente potuto fare meglio, ma la situazione del Ctgs è molto più complessa di quanto si possa immaginare e mi sento nelle condizioni di poter dire che tanti danni non li ho fatti. Gli obiettivi erano abbastanza prioritari: c'erano 4,5 milioni di debiti verso le banche e la società aveva già chiuso i bilanci con forti perdite. Il primo anno è stato teso alla riduzione di costi e alla negoziazione del debito: i costi li abbiamo ridotti e il debito lo abbiamo rinegoziato e chiuso. Abbiamo inoltre chiesto e ottenuto la possibilità di accedere ai finanziamenti e di utilizzarli, con uno sforzo molto complicato perché si tratta di un impianto abbastanza impattante in una zona in cui metà del mondo vorrebbe non si toccasse niente. La richiesta dei permessi per la sostituzione delle Fontari è stata complessa soprattutto dopo la vicenda di Renzo Piano». In relazione alla situazione dei dipendenti senza stipendio da settembre Giuliani conclude: «Abbiamo qualche milione di euro destinato esclusivamente agli investimenti e siamo senza stipendi perché il circolante è quello che è in questo periodo, non essendoci turisti».