PESCARA Fondovalle Sangro: l'appalto Anas da 192 milioni, cofinanziato dalla Regione, è stato vinto dall'Ati con capofila la De Sanctis costruzioni spa grazie a un ribasso del 31%. Cioè 58 milioni in meno rispetto alla base d'asta. A determinare la vittoria del colosso romano, leader nel settore grandi infrastrutture, balzato agli onori delle cronache giudiziarie per inchieste su presunte tangenti Anas, sono state anche le offerte riferite alla qualità delle indagini geomorfologiche in una zona, tra Gamberale e Quadri, ad alto rischio frane, e alle soluzioni innovative. In entrambi i casi il punteggio supera il 7, come mostra la classifica degli 11 partecipanti alla gara che il Centro pubblica in alto.L'aggiudicazione alla De Sanctis è però ancora provvisoria. Ma ieri mattina il governatore, Luciano D'Alfonso, ha invitato in conferenza stampa a Pescara Francesca De Sanctis, manager dell'impresa vincitrice. «Stipulo un vincolo morale con l'impresa aggiudicataria», dice D'Alfonso, «affinché si innamori di quest'opera e porti avanti il cantiere nella consapevolezza di quale sia il suo valore per l'Abruzzo». Ma l'autostrada senza pedaggio che collegherà Napoli alla Sevel e alla Honda in Val Di Sangro, l'infrastruttura più attesa d'Abruzzo _ sottolinea il governatore _, costerà 36 milioni a chilometro. Quei 5.700 metri hanno un prezzo di dieci volte superiore alla media. «A incidere sono la galleria di 2,465 metri», sostiene D'Alfonso, «e una realtà particolarmente aggredita da movimenti franosi». Ma in un passaggio dell'istruttoria del comitato Via, che nel 2016 si è trovato a valutare 5 percorsi alernativi, si legge che «tutte le opzioni attraversano zone a pericolosità elevata e per un breve tratto molto elevata tranne una che interessa un'area estesa di pericolosità moderata». Ma questa opzione - commenta Augusto De Sanctis, del Forum H20, «che non avrebbe rischiato alcuna dichiarazione di "non localizzazione", è stata scartata». D'Alfonso risponde così: «La soluzione scelta è la migliore dal punto di vista funzionale, punta a scavalcare e a distanziarsi dalla frana». Per quanto riguarda l'altro tema delicato, quello delle inchieste che chiamano in causa la De Sanctis spa per una presunta tangente da 800 milioni costata l'arresto, nel 2016, all'ex amministratore Girolamo De Sanctis, padre di Francesca, D'Alfonso afferma: «Io sono un cattedratico in materia. Su di me sono piombati 53 contenzioni penali. Ma a dicembre divento neo laureato in giurisprudenza con una tesi sull'articolo 358 del codice di procedura penale che fa obbligo ai pm di cercare anche le prove a discarico dell'imputato. Per quanto mi riguarda, uno che realizza così quantitativamente non può non incontrare contenziosi. Io ho piena fiducia nella famiglia De Sanctis. Molte volte gli incidenti dipendono dalle condotte altrui». Tocca poi alla manager di 43 anni, consigliera d'amministrazione della De Sanctis spa, parlare e lei dice: «Non abbiamo ancora la lettera di aggiudicazione quindi mi sento un po' in imbarazzo. Ma sono orgogliosa di essere qui. E' un lavoro molto sentito dal territorio. La nostra azienda ha oltre 80 anni di storia, e non abbiamo mai lasciato un lavoro non finito». I tempi sono stati illustrati ieri a sindaci e presidenti delle province.Entro fine mese l'aggiudicazione definitiva. Poi altri 35 giorni per permettere alle altre imprese di presentare osservazioni. Quindi la firma del contratto tra Anas e Ati con De Sanctis capofila. «Alla posa della prima pietra (salvo ricorsi al Tar, ndr) verranno Sergio Marchionne e Gentiloni», annuncia infine D'Alfonso. (l.c.)