PESCARA Crisi industriali, occupazione, sanità, politiche sociali, mancata attuazione degli strumenti ideati per uscire dalla difficile congiuntura: è mobilitazione dei sindacati regionali sulle emergenze dell'Abruzzo. Cgil, Cisl e Uil, infatti, hanno organizzato quattro presidi che si svolgeranno domani mattina nelle città capoluogo, davanti alle Prefetture. Le iniziative rientrano nell'ambito della giornata di mobilitazione in vista della legge di bilancio, promossa a livello nazionale dalle organizzazioni sindacali. Oltre ai temi nazionali, per le tre sigle abruzzesi le manifestazioni saranno occasione per ribadire priorità e criticità dell'Abruzzo. Le manifestazioni provinciali prenderanno il via alle ore 10 a L'Aquila, Chieti e Teramo e alle 11 a Pescara. A fare il punto sulle emergenze abruzzesi e ad annunciare il programma delle iniziative di domani sono il segretario regionale della Cgil, Sandro Del Fattore, quello della Cisl, Leo Malandra, e quello della Uil, Michele Lombardo. «In Abruzzo» dicono i tre sindacalisti, «sono aperte molteplici crisi industriali, che con gli ammortizzatori sociali sempre più ridotti rischiano di portare a tanti licenziamenti anche dove vi sono strumenti per contrastare la crisi, come le aree di crisi. E' inoltre necessario dare seguito a strumenti di programmazione che anche i sindacati hanno contribuito a costruire. Tra questi, il Patto per lo sviluppo dell'Abruzzo: ma pur essendoci rivolti al presidente di Regione, non abbiamo avuto risposte». I segretari di Cgil, Cisl e Uil si soffermano anche sulla questione occupazione: «Ci sono ancora 25mila occupati in meno rispetto al 2008 e l'occupazione che si crea è fatta di contratti a termine e forme di part time involontario». Spazio poi alla sanità e alle politiche sociali, «su cui è ancora aperto il confronto con la Giunta regionale. Ci sono due grandi temi», osservano i segretari, «la situazione dei precari e del personale, che sta diventando esplosiva, e il problema dei servizi sociosanitari sul territorio, davvero carenti in questa regione». Con la mobilitazione nazionale, Cgil, Cisl e Uil rivendicano, tra l'altro, più risorse sia per l'occupazione giovanile sia per gli ammortizzatori sociali, il congelamento dell'innalzamento automatico dell'età pensionabile legato all'aspettativa di vita, un meccanismo che porti a pensioni dignitose per i giovani che svolgono lavori discontinui, l'adeguamento delle pensioni in essere, la piena copertura finanziaria per il rinnovo e la rapida e positiva conclusione dei contratti del pubblico impiego, risorse aggiuntive per la sanità ed il finanziamento adeguato per la non autosufficienza