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Data: 13/10/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Consiglio, cambia la maggioranza. Il Tar accoglie il ricorso di Di Pangrazio, Casciere ed Eligi. De Angelis perde sei consiglieri: è la cosiddetta "anatra zoppa". De Angelis: vado avanti con il programma. Tornano in aula gli ex assessori Verdecchia e Di Fabio. Escono Verrecchia, Santomaggio e Pierluigi Di Stefano. Dentro Gallese, Luccitti, Francesconi e Sonia Di Stefano

AVEZZANO Ribaltone a palazzo di città, l'anatra zoppa cambia i numeri in consiglio e assegna la maggioranza dei seggi all'opposizione. Il Tar dell'Aquila ha infatti accolto il ricorso delle minoranze contro il provvedimento dell'ufficio elettorale che aveva attribuito il premio di maggioranza al sindaco, nonostante le liste dell'altra coalizione, quella guidata dall'ex primo cittadino Gianni Di Pangrazio, avessero ottenuto al primo turno oltre il 50 per cento dei voti validi. La prima sezione del Tribunale amministrativo dell'Aquila (Massimiliano Balloriani, presidente al posto dell'avezzanese Antonio Amicucci che si è astenuto, Paola Anna Lucia Gizzi, estensore e Gemma Di Cesare) ha modificato il risultato delle elezioni e nel prossimo consiglio dovranno essere attribuiti 9 seggi, invece di 15, alle 7 liste collegate al sindaco Gabriele De Angelis, e 13 seggi di consigliere comunale invece che 7 alle dieci liste collegate al candidato non eletto Di Pangrazio. A impugnare l'esito della competizione elettorale, lamentando «l'erronea e illegittima» attribuzione del premio di maggioranza ed evidenziando che al primo turno le liste avevano conseguito la maggioranza dei voti validi (12.633), erano stati i candidati nelle dieci liste collegate al candidato Di Pangrazio, sconfitto al ballottaggio. Secondo la sentenza, la governabilità «non è un'esigenza assoluta del sistema». Per tale motivo, secondo i giudici del Tar, «nel caso in cui il rischio di ingovernabilità sia massimo, il sindaco, salva la facoltà di dimettersi provocando lo scioglimento del Consiglio, deve convivere con una maggioranza a sé contrapposta. Tutto ciò», sempre secondo il collegio del Tar, «è conseguenza della divaricazione del consenso espresso dall'elettorato con il voto disgiunto, divaricazione che il legislatore intende rispettare per non premiare il sindaco che si è collegato alla lista che non riscuote sufficienti consensi».In conclusione, avendo le liste collegate a Di Pangrazio conseguito al primo turno più del 50 per cento dei voti validi, «alle liste collegate al candidato eletto sindaco al ballottaggio, De Angelis, non poteva essere attribuito, come invece è stato fatto, il premio di maggioranza». Di Pangrazio, Ignazio Iucci, Antonio Di Fabio, Luigia Francesconi, Gianfranco Gallese, Giovanni Luccitti e Roberto Verdecchia erano difesi dagli avvocati Alessandra Rulli, Federico Tedeschini e Vincenzo Cerulli Irelli, mentre Leonardo Casciere era assistito dagli avvocati Mario Petrella e Angelo Romiti, e Francesco Eligi (M5S) dall'avvocato Pierluigi Di Matteo. Il Comune di Avezzano era assistito dal legale Bruno Capponi. Il ricorso era stato presentato nei confronti di De Angelis, Annalisa Cipollone, Chiara Colucci, Mauro Di Benedetto, Pierluigi Di Stefano, Mariano Santomaggio e Massimo Verrecchia, che non si erano costituiti in giudizio.

De Angelis: vado avanti con il programma

Nessuna apertura all'ex sindaco e a Casciere: è solo il primo tempo, deciderà il Consiglio di Stato
aaa AVEZZANONessuna apertura alle "sirene" di Di Pangrazio e Casciere e determinazione ad andare avanti per la sua strada. Il sindaco di Avezzano, Gabriele De angelis, è chiaro: «È solo il primo tempo di una partita che ne dura due. Il Tar ha sconfessato la decisione del presidente del tribunale ma io sono intenzionato a proteggere la mia maggioranza e a presentare un ricorso al Consiglio di Stato. Una volta ottenuta questa decisione decideremo il da farsi. Nel frattempo amministreremo la città. Il programma di Di Pangrazio? È stato bocciato dagli elettori insieme a lui che lo ha proposto».Concetti ribaditi da Roberto Alfatti Appetiti, portavoce del sindaco.«Gli avezzanesi», osserva, «hanno scelto Gabriele De Angelis quale sindaco di una città che non può permettersi di restare senza guida in un momento così delicato. Per noi nulla è cambiato e pertanto il sindaco continuerà a governare con rinnovata determinazione, senza perdere un solo minuto in sterili polemiche, nell'interesse esclusivo della città. L'imperativo era e rimane realizzare il programma di mandato che gli elettori hanno premiato a larga maggioranza. E lo farà senza distrazioni, fino alla sentenza del Consiglio di Stato, la cui giurisprudenza è chiarissima: non ci sarebbe elezione diretta del sindaco se il principio di governabilità non venisse garantito».«Auspichiamo», aggiuge il portavoce di De Angelis, «che l'irresponsabilità di chi, piuttosto che accettare il risultato, ha cercato impercorribili rivincite senza considerare le conseguenze di una fase commissariale che provocherebbe danni incalcolabili, venga sconfessata dal Consiglio di Stato. In tal caso, ognuno si assumerà le proprie responsabilità».Dall'entourage del primo cittadino fanno sapere che «in attesa di capire chi svolgerà la funzione dell'autorità amministrativa indicata nella sentenza», questa mattina stessa sarà formalizzato il ricorso al Consiglio di Stato.Il sindaco questa mattina alle 11 tiene una conferenza stampa nella sala consiliare del municipio e non si esclude che possa arrivare qualche apertura a chi dovesse sottoscrivere il programma di mandato varato dall'amministrazione De Angelis.

Tornano in aula gli ex assessori Verdecchia e Di Fabio. Escono Verrecchia, Santomaggio e Pierluigi Di Stefano. Dentro Gallese, Luccitti, Francesconi e Sonia Di Stefano
CHI ENTRA IN CONSIGLIO...
...E CHI ESCE

AVEZZANO Come sarà formato il nuovo consiglio comunale? Alla luce di quanto disposto dal Tar dell'Aquila l'assetto dell'assise civica cambierà notevolmente. Il primo cittadino, Gabriele De Angelis, potrà contare sulla sua giunta e su 9 consiglieri. Resteranno al suo fianco per "Avezzano Rinasce", Donato Aratari, medico, e Maria Antonietta Dominici, moglie dell'ex consigliere comunale Alessandro Barbonetti, per "Avezzano Popolare", Iride Cosimati, attuale presidente del consiglio comunale, e il genero Maurizio Gentile, per "Forza Avezzano". In più Giancarlo Cipollone e Vincenzo Ridolfi, già consiglieri comunali nella precedente amministrazione, per "Avezzano Insieme", Alessandro Pierleoni, figlio dell'ex consigliere comunale Angelo e attuale presidente del consiglio di sorveglianza del Consorzio acquedottistico marsicano, l'attuale consigliere provinciale e comunale Alberto Lamorgese con "Partecipazione Popolare".IL CASO CIPOLLONE. Secondo quanto disposto dal Tar, per "Innovazione per Avezzano", dovrebbe uscire Annalisa Cipollone che aveva conquistato il secondo seggio della sua lista.In realtà, essendo decaduto il primo seggio di Emilio Cipollone, dimessosi per ricoprire il ruolo di vicesindaco, lei è salita al primo posto, lasciando il suo all'ex assessore Francesco Paciotti subentrato, come primo dei non eletti. Su questo caso non è chiaro, quindi, cosa accadrà. CHI VA VIA. Lasceranno invece il consiglio comunale Pierluigi Di Stefano e Chiara Colucci di "Avezzano Rinasce", due giovani di 36 e 31 anni, il braccio destro del sottosegretario Federica Chiavaroli, Massimo Verrecchia (Avezzano Popolare), l'ex consigliere Mariano Santomaggio (Forza Avezzano), Mauro Di Benedetto (Avezzano Insieme) e, quindi, uno tra Annalisa Cipollone e Francesco Paciotti.CHI ARRIVA. Al loro posto entreranno l'ex assessore all'Ambiente, Roberto Verdecchia (Pd), l'ex assessore ai Lavori pubblici, Antonio Di Fabio (Udc), gli ex consiglieri Gianfranco Gallese e Giovanni Luccitti e poi Sonia Di Stefano (Io sto con Avezzano), Luigia Francesconi (Udc), moglie dell'ex assessore al Bilancio, Lorenzo De Cesare. Rimarranno al loro posto sui banchi dell'opposizione i due consiglieri Leonardo Casciere (Progetto Leonardo Casciere) e Francesco Eligi (Movimento 5 Stelle). Una vera e propria rivoluzione che sta già determinando uno sconvolgimento degli equilibri post-elettorali. E la battaglia sotto il profilo della giustizia amministrativa è ancora lunga . (p.g.)

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