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Data: 13/10/2017
Testata giornalistica: Il Mattino
«Inidoneo alla guida del bus, ma scia». E l'altro autista a Napoli è istruttore di fitness

Sapete tutti come funzionano le app che piacciono tanto agli sportivi: registrano i percorsi, il tempo impiegato, la velocità media. Le usa chi fa jogging, ma soprattutto chi va in bici. Alla fine dell'allenamento basta pigiare un tasto e i risultati dell'allenamento finiscono direttamente sui social, vengono condivisi con gli amici per ottenere complimenti e apprezzamenti.

C'è un ciclista amatoriale che va avanti al ritmo di percorsi da 40 chilometri al giorno, con tempi da record e decine di commenti a base di manine che applaudono e lodi per le capacità sportive. C'è solo un piccolo particolare dissonante: questo ciclista da record, poco meno che quarantenne, è un dipendente dell'Anm che ha presentato un certificato medico in base al quale risulta inidoneo alla guida di un autobus perché non può sopportare certi ritmi. Quest'uomo ha chiesto, e ottenuto, di eseguire un lavoro meno stancante perché il fisico non glielo consente. Però al pomeriggio il fisico gli consente di sfrecciare lungo le strade a bordo della sua bicicletta.

Ci stiamo inoltrando, l'avrete capito, nel mondo degli inidonei dell'Anm. Sono per lo più autisti che hanno problemi tali da non poter stare più al volante, sono stati spostati dietro le scrivanie ma hanno mantenuto lo stesso stipendio (più alto) riservato a chi guida per davvero. Nell'affrontare questo delicatissimo argomento, da sempre, facciamo una premessa che è come un mantra: guidare un autobus a Napoli è realmente stressante. Chi vive quotidianamente ore e ore al volante di uno sgangherato autobus napoletano, alla fine si ritrova con la schiena spaccata e con mille altri guai fisici. Sono decine i lavoratori costretti a cambiare mansione perché sono realmente malati e a queste persone vanno riconosciuti tutti i benefici possibili perché li meritano fino in fondo. Purtroppo, però, nel novero degli inidonei c'è anche una massa di furbetti, ed è proprio su di loro che ci concentriamo in questo momento.

Non troverete nomi né dettagli che possano farli riconoscere perché, tutte le persone che hanno ottenuto l'inidoneità hanno presentato fior di certificati medici: e chi siamo noi per contestare la diagnosi di un dottore? Insomma, fino a prova contraria tutti gli inidonei, sia i 179 definitivi che le centinaia di «temporanei», sono da considerare tali. Però ieri mattina un gruppo di ex autisti con la schiena spaccata per davvero ha lanciato la sfida: «Prima di andare avanti con le trattative sindacali, chiediamo che tutti gli inidonei, noi compresi, vengano sottoposti a nuova visita. Vogliamo che i furbi vengano finalmente stanati e chiediamo che siano sbugiardati oggi, alla vigilia dell'attuazione di un piano che sarà dolorosissimo per l'azienda, perché una parte delle colpe del crac è anche loro». C'è un dettaglio che rende ancora più onorevole la richiesta dei «veri» inidonei: il piano prevede che queste persone vengano destinate all'aspettativa «sappiamo perfettamente che accertare definitivamente la nostra inidoneità ci porterebbe all'aspettativa. Accetteremo anche di andare ai margini dell'azienda ma con lo faremo con l'orgoglio di aver dimostrato d'essere persone perbene. Però i furbi e gli imbroglioni dovranno essere definitivamente stanati».

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