ABRUZZO. Due milioni di euro: tanto ci è costato ‘l’esercito di Dalfy’ dal giorno dell’elezione del presidente della Regione. Costi imputabili alla fitta schiera di collaboratori che si sono avvicendati dalla primavera del 2014 ad oggi nell’ufficio di diretta collaborazione del governatore.
Da documenti che PrimaDaNoi.it ha potuto consultare risulta che in questi anni hanno lavorato al fianco di D’Alfonso ben 55 collaboratori (30 donne e 25 uomini): tecnici, politici, uomini di fiducia, amici di partito, collaboratori storici dei tempi del Comune di Pescara.
Ad ognuno un compito specifico, studiato su misura a seconda dell’attitudine.
Sette sono arrivati in comando da altri enti per un totale di 346.979 euro, 2 in distacco costo 54.823, 25 assunti a tempo determinato dal momento del suo arrivo per un costo di 773.977 e 21 a tempo indeterminato, già organici della Regione coto 824.760.
Al momento 30 risultano ancora attivi (6 sono in scadenza a fine anno), 12 sono i fedelissimi della prima ora che hanno impresso sul contratto di assunzione (quasi tutti) l’annata 2014, quella della vittoria del presidente.
Ma ci sono anche 10 contratti ‘velocissimi’ di durata inferiore all’anno, 4 super coordinatori con un compenso equiparato alla qualifica da dirigente: 84.887 euro ogni 12 mesi.
C’è chi ha resistito di più, chi meno: ognuno avrà fatto comunque la propria parte.
Ai più fidati, di anno in anno, è stato affidato l'incarico di responsabilità dell'Ufficio (11 in totale fino ad oggi) che, come da determina dell’aprile scorso ha fruttato un aumento dello stipendio equiparato a quello di categoria D3 (27.186 euro annui), «viste le particolari esperienze e competenze richieste per le attività che sono chiamati a svolgere».
Cinque gli autisti che a giro si sono evidentemente beccati qualcuna delle 63 multe di cui avevamo già scritto nelle settimane scorse.
Molti impegnati sono i leoni da tastiera che azzannano per dare lunga vita alla propaganda, senza risparmiarsi soprattutto sui social, dove l’obiettivo è spianare la strada al pensiero unico e tentare di abbattere ogni critica (magari legittima) con particolare impegno verso i giornalisti (pochissimi) non allineati.
I FEDELISSIMI
Il primo assunto in assoluto dell’era targata Luciano D’Alfonso nell’ufficio di diretta collaborazione è proprio un autista, Giuliano Mazzocchetti. Il contratto è stato stipulato il 12 giugno del 2014, 18 giorni dopo la proclamazione del neo presidente: dipendente a tempo indeterminato della Regione, inquadramento B1 vale a dire una retribuzione di 19.293 euro.
Ma tra i fedelissimi che hanno intrapreso l’avventura di D’Alfonso dal principio (ed è ancora al suo posto) c’è anche Francesca Rosati, assistente contabile (21.783 euro annui) che ha iniziato il 20 giugno del 2014.
Stesso giorno di inizio anche per Anna Rita Capodicasa, moglie di Enzo Del Vecchio, alla quale due anni dopo è stato affidato un incarico di responsabilità di ufficio. Questo vuol dire che è passata da una retribuzione di 21.783 euro a 27.186 euro.
E 15 giorni prima della promozione, nello stesso ufficio, è arrivato anche suo marito, un altro fedelissimo di D’Alfonso, eterno vice, strappato all’attuale sindaco di Pescara, Marco Alessandrini. Per Del Vecchio qualifica di ‘collaboratore specializzato informatico’. Inquadramento B3 da 20.368 euro annui ma anche per lui è scattato l’adeguamento «viste le particolari esperienze e competenze richieste per le attività che sono chiamati a svolgere».
Altro fedelissimo della prima ora è Gianluca Baldini, nominato il 1° luglio di tre anni fa dopo una campagna elettorale estenuante al fianco del D’Alfonso-candidato: resiste ancora oggi al suo posto, inquadrato come assistente amministrativo, ovvero un compenso annuale di 21.783 euro. Più volte le cronache giornalistiche lo hanno definito in procinto di abbandonare la barca, per un periodo ha collaborato con Claudio Ruffini e meno con D’Alfonso ma resta saldo in sella.
Stessa sorte per il portavoce Fabrizio Santamaita, giornalista, nominato il 2 luglio 2014 e da allora resiste ai ritmi del presidente veloce.
MENZIONE SPECIALE AL VIGILE CHE FU
E tra i fedelissimi di certo non può non essere inserito anche Sergio Di Pietrantonio, arrivato ad ottobre 2014 (dal giugno 2015 con responsabilità d’ufficio, dunque 27.186 euro annui) e collocato all’ufficio ascolto sociale. Geometra, 48 anni di Lettomanoeppllo, Di Pietrantonio è amico intimo della famiglia D'Alfonso, consigliere del Pd per quasi 20 anni a Lettomanoppello. Vigile urbano in forza alla Provincia di Pescara dal 2001 al 2004 (D’Alfonso se ne era andato nel 2009) è poi arrivato al Comune, sempre al fianco di D’Alfonso, assegnato nello staff del sindaco. Nel 2007 fu incaricato dell’attività di supporto al rup nel procedimento del Ponte del Mare, l’opera delle opere dell’ex sindaco.
Nel 2014 è tornato al fianco di D’Alfonso-presidente: ancora oggi si occupa dei rapporti con i cittadini, ascolta e verifica le problematiche segnalate. Monitora le lettere inviate al presidente per essere sicuro che tutti vengano ascoltati.
Ed è ancora in corso anche il contratto con Fabio Ferrante, inquadrato come funzionario esperto amministrativo (27.186 euro annui). Dal 2015 lavora nell'ufficio di presidenza di D'Alfonso, in comando dall'Ambito territoriale ottimale (Ato) 4 pescarese, dove è assunto come istruttore amministrativo. Nei mesi scorsi è stato inserito anche nella task force di verifica del Masterplan che secondo il consigliere comunale del Pd Alberto Balducci frutterà 2500 euro all’anno.
E’ stato recentemente indagato nell’inchiesta sulla parco didattico del Lavino a Pescara.
Ancora in corso il contratto di Lucia Pandolfi (21.783 euro), già consigliere provinciale a L’Aquila e candidata di Regione Facile mentre a fine anno, dopo due anni, scadrà il contratto di Andrea Catena (19.293 euro), consigliere particolare del presidente, attivissimo sui social in difesa di D’Alfonso come prestazione aggiuntiva. E’ stato nella segreteria nazionale della Sinistra giovanile, segretario provinciale dei Ds e poi vicesindaco di Chieti, prima di entrare nella segreteria regionale del Pd.
E’ entrato, tra le polemiche, nell’ufficio del presidente anche l’ex sindaco di Penne, Rocco D’Alfonso.
Di quella nomina si è interessata anche la Procura di Pescara che ha comunque indagato l’ex primo cittadino di Penne (insieme al presidente di Regione) per abuso d'ufficio nel filone relativo alla città pennese
Arrivato a gennaio 2016, inquadrato come collaboratore categoria B1 (19.293 euro), per tutto il 2017 invece sarà assistente amministrativo, categoria C (21.783 euro).
Il contratto, infatti, ha subìto delle modifiche il 31 gennaio scorso attraverso una determina direttoriale che ha di fatto modificato l’orario di lavoro che è diventato a tempo pieno.
D’ALFONSO PUNTA SULLE DONNE
Poi ancora al fianco di D’Alfonso una fitta schiera di donne: da dicembre 2014 c’è Irene Ciabini responsabile dell’Ufficio Fiduciario di Assistenza Specialistica a L’Aquila (anche per lei promozione e adeguamento salariale), Paola Dell’Uomo (da aprile 2015 ancora in corso).
Da marzo 2017 è arrivata invece Liliana Di Baldassarre (23.725 euro). Il suo contratto nell’ufficio di stretta collaborazione è ancora in corso così come quelli di Palmina Romano (23.725 euro annui, alle spalle una esperienza decennale di consulenza ad enti e privati nella progettazione, gestione, rendicontazione e coordinamento di programmi complessi finanziati dall’Unione Europea), Orietta Maurizi (21.783 euro annui, già nella segreteria di Chiodi e richiesta ‘in prestito’ dall’ex assessore alla sanità Lanfranco Venturoni), Maria Spitilli (da luglio 2014, 20.368 euro annui), Alessandro Tazzi (arrivato all’inizio del 2017, 19.293 euro annui) e Alessandra Volpe (da febbraio del 2017, 21.783 euro annui).
Lilly Russo (19.293 euro) è stata assunta invece ad ottobre 2015 così come Antonio Santozzi (19.293 euro) e Annacarla Valeriano (23.725 uro annui). Dal 1° gennaio 2017 è arrivata anche Emanuela Di Carlo (21.783 euro annui).
CIAO LUCIANO CIAO
Andrea Marconi (21.783 euro annui), ex consigliere comunale del Pd, ha l’ossessione dei social e della difesa ad ogni costo di D’Alfonso non si sa se come hobby o come specifica mansione, è stato persino richiamato dal sindacato dei dirigenti Direr perchè in orario di lavoro criticava dirigenti regionali sui social, dal documento visionato da PrimaDaNoi.it ha cessato il suo incarico il 15 novembre del 2016 ma la sua difesa social dell’ex datore di lavoro continua.
Se n’è andato in pensione, invece Claudio Ruffini (23.725 euro annui), ex segretario particolare di D’Alfonso, ex consigliere regionale, ex sindaco di Giulianova. Ha lasciato in concomitanza con l’indagine di abuso e falso per la vicenda Pescaraporto. Insieme a lui sono indagati pure il governatore, l’avvocato Giuliano Milia, il dirigente del Comune Guido Dezio (ex braccio destro di D’Alfonso) e Vittorio Di Biase, dirigente del Genio civile.
Quello di Ruffini è stato probabilmente l’addio che ha fatto più notizia.
Ha lasciato anche Sabrina Saccomandi (27.186 euro annui) funzionario dipendente dell’Università di Teramo, prestata alla Regione Abruzzo per le esigenze dell’Ufficio di Staff del presidente D’Alfonso e poi nominata dirigente dell’ambito scolastico Pescara-Chieti. La Corte dei Conti, però, ha bocciato senza sconti la sua nomina sostenendo che non fosse necessario ricorrere a un incarico esterno.
Barbara Becchi, invece, dopo un anno e un mese nello staff di D’Alfonso (19.293 euro annui), è andata al Comune di Pescara dove il sindaco Alessandrini l’ha nominata dirigente.
Becchi era stata in precedente presidente della “Scuola di Regione - alta formazione per le decisioni istituzionali” dei dalfonsiani, consigliere nel cda della Saga e consulente senior di Abruzzo sviluppo. A luglio 2014 fu proprio D’Alfonso a sceglierla e ad assumerla a tempo determinato ed a tempo pieno (categoria C) assegnandola alla “Segreteria del presidente” con sede di servizio a Pescara.
Dopo due anni sono andati via anche Evelina D’Avolio (23.725 euro), 30 anni, ingegnere dei trasporti laureata alla Sapienza con 110 con una tesi sulla ferrovia Pescara-Roma, piazzata da D’Alfonso nel cda di Tua e ad aprile vince uno dei concorsi banditi dalla Regione.
Sono andati via anche Palmina Romano, Fabio Orlando Travaglini, già candidato alle regionali con D’Alfonso nella lista ‘Valore Abruzzo’ (prese 3 voti stando alla scheda presente sul sito della Regione), Costantino Di Battista, Rita Ferri, Vera Lorenzetti Marchetti, Carla Lomarco un anno (dal 2014 al 2015), Giuseppe Spedicato, Responsabile dell'Ufficio di assistenza specialistica all'attività normativa di impulso del presidente.
GLI AUTISTI VELOCISSIMI
Sono 5 gli autisti che si sono avvicendati negli ultimi 3 anni e mezzo, con uno stipendio da 19.293 euro annui. Al momento 4 sono ancora in attività: Giancarlo Carosella (in servizio da marzo 2015 in distacco), Donatello Finocchio (in servizio da luglio 2017 in distacco). Fabio Bianchi praticamente stagionale, da giugno a settembre del 2014. Giuliano Mazzocchetti guida da giugno 2014.
E’ scaduto invece a dicembre del 2016 il contratto biennale dell’autista Lamberto Galiero.
SUPER COORDINATORI DIRIGENTI
In questi anni si sono poi succeduti 4 coordinatori dirigenti che hanno goduto di un compenso equiparato alla qualifica da dirigente: 84.887 euro annui. Da febbraio 2017 (ancora in corso) c’è Marianna Di Stefano, già ex segretaria di Formigoni in Lombardia, poi di D’Alfonso sindaco e pure responsabile dell’ufficio di segreteria, testimone nel processo Housework (disse che l’ex primo cittadino riceveva i suoi interlocutori un pò ovunque). Arrivata in Regione in comando dal Comune Di Pescara se ne è andata a febbraio del 2017 (dopo 3 anni e mezzo) per ricomparire subito dopo con un contratto a tempo determinato.
Appena un mese di incarico, invece, per Carla Mannetti, da luglio 2015 ad agosto.
L’avvocato aquilano, 50 anni, candidata alla Regione nel 2008 nel Pdl, era stata nominata direttore regionale del settore Trasporti, Infrastrutture, Mobilità e Logistica dal primo aprile del 2009 (Governo Chiodi), con il centrodestra. È stata anche presidente della Saga, la società che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo e sempre con Chiodi.
Con l’arrivo di D’Alfonso in Regione, Mannetti era tra i 12 direttori che poteva essere invitata a lasciare il suo posto ma non solo ci è rimasta ma ha conquistato talmente la fiducia di D’Alfonso che l’ha inserita tra i suoi fedelissimi. L’amore è finito presto, Mannetti è tornata dal centrodestra e oggi siede nella giunta del sindaco Biondi con delega Trasporti, la sua passione.
Più lungo l’incarico per Fabrizio Paolini da agosto 2014 a luglio 2015: si può tranquillamente dire che lui al fianco di D’Alfonso è cresciuto è ha fatto carriera. Partito come borsista al Comune di Pescara nel 2005, autista e coadiutore del sindaco D’Alfonso (pagato da Toto, come emerse nel processo Housework).
Dal gennaio 2015 a febbraio 2017 l’incarico di coordinatore è stato ricoperto, invece, da Vincenzo Rivera che gode di una grandissima stima da parte di D’Alfonso che gli ha pure recentemente riconosciuto il merito di aver trovato la chiave di volta per non rinunciare ai concorsi a tempo indeterminato pur essendoci il blocco delle assunzioni.
La genialata del secolo: bandire subito tutto e poi aspettare che i tempi siano ‘maturi’ per inserire i vincitori.
CONTRATTINI VELOCI
C’è poi una lunga serie di contratti ‘fast’: Erica Bassano: 8 mesi che si concluderanno il 31 dicembre prossimo, specialista amministrativo da 23.725 euro annui. Le pagine internet della regione non restituiscono nulla di lei, nemmeno un curriculum. Solo la sua geolocalizzazione lavorativa (piazza Unione, Pescara), e la dicitura ‘non fa capo ad alcun servizio’.
Tre mesi di contratto invece per la specialista amministrativo Federica Caldoso (febbraio-maggio 2017), 12 mesi esatti per Cristiana Canosa, 6 mesi anche per il maestro di cerimonie Marzio Maria Cimini, che se ne andrà dopo Natale, tre mesi (da maggio 2015 ad agosto del 2015) anche per Alexandra Coppola, ex vicesegretario del Pd abruzzese, Teresa Poli da aprile a settembre 2015, un mese appena per Carmen Ranalli, 7 mesi per Manuela Rosati moglie del dalfonsiano ex assessore del Comune di Penne, Giancarlo Malachi, 11 mesi per Maria Antonietta Borsei, due mesi per Gianna Porfirio.