ROMA La Commissione europea ha autorizzato la proposta di acquisizione di Abertis da parte di Atlantia. Entrambe le imprese sono leader del settore della gestione delle reti stradali a pedaggio e delle relative infrastrutture. La Commissione ha concluso che il soggetto risultante dalla concentrazione continuerà ad essere esposto ad un'effettiva concorrenza. «Insieme, Atlantia e Abertis diventerebbero il principale gestore di autostrade a pedaggio, non solo d'Europa, ma del mondo. Possiamo approvare l'operazione poiché l'analisi che abbiamo condotto alla luce delle norme Ue sul controllo delle concentrazioni ha concluso che i mercati europei delle concessioni autostradali rimarranno comunque competitivi», ha detto la commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager. La Commissione ha esaminato l'impatto dell'operazione sui mercati dove si sovrappongono le attività di Atlantia e di Abertis, in particolare quelli della gestione delle concessioni delle autostrade a pagamento; della fornitura di servizi elettronici di pedaggio, settore nel quale il sistema Telepass di Atlantia è una realtà molto significativa, e quello della fornitura di attrezzature e servizi per sistemi di trasporto intelligenti.
LA CONCLUSIONE
La Commissione ha concluso che l'operazione proposta non avrebbe sollevato problemi di concorrenza su tali mercati, grazie alla presenza di altri concorrenti significativi, all'estensione limitata delle sovrapposizioni geografiche tra le reti autostradali gestite da Atlantia e quelle gestite da Abertis e al fatto che il mercato delle concessioni relative alle autostrade a pedaggio è un mercato basato sulle offerte rigorosamente regolamentato. L'indagine si è inoltre soffermata sugli effetti della transazione su alcuni mercati collegati, in particolare quello dei servizi di ristorazione nelle aree di servizio autostradali, considerato che Edizione, il principale azionista di Atlantia, è anche il principale azionista del fornitore di servizi di ristorazione Autogrill. La Commissione ha concluso che il soggetto risultante dalla concentrazione non sarebbe stato in grado di indebolire la concorrenza nei servizi di ristorazione.