PESCARA Il ministero della Salute rende noti i risultati del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) per l'anno 2015. E restituisce un'immagine dell'Abruzzo in netto miglioramento rispetto agli anni precedenti. La nostra regione, pur essendo a quell'epoca ancora alle prese con il piano di rientro, mostra infatti un'ottima performance nei punteggi della griglia dei 35 indicatori che il ministero utilizza per valutare i Servizi sanitari delle Regioni italiane, raggiungendo un punteggio di 182 (il minimo previsto è 160). La migliore, con 212, è la Toscana. Ma l'Abruzzo, oltre ad assere tra le 11 regioni adempienti, meglio del Lazio e a pochi punti da Umbria e Marche (vedi la tabella a destra), ha un trend complessivo in ascesa (tabella in alto). Con grande soddisfazione dell'assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci: «È il ministero ad attestare che l'Abruzzo ha avuto un balzo di +19, il più alto dell'intero Paese», afferma Paolucci, «vedere certificati i risultati positivi di un impegno gravoso e troppo spesso incompreso dai cittadini, mi dà la forza di andare avanti sulla strada intrapresa».Che cosa misurano gli indicatori della griglia? Attraverso 35 voci, valutano l'appropriatezza e la qualità dei Servizi di prevenzione della salute, di quelli relativi all'assistenza territoriale erogata nei Distretti e di quelli ospedalieri. In Abruzzo, per quanto riguarda i Servizi di prevenzione, la maggior parte degli indicatori risulta raggiunta. Qualche criticità si rileva ancora nell'adesione dei cittadini agli screening oncologici e degli anziani alla vaccinazione anti-influenzale. Riguardo all'assistenza ospedaliera, si conferma il trend in diminuzione dei ricoveri e, soprattutto, un miglioramento dell'appropriatezza delle prestazioni sanitarie ospedaliere. In merito all'assistenza territoriale, pur confermando un miglioramento, l'Abruzzo mostra ancora difficoltà per la presa in carico degli anziani nelle strutture residenziali. «Siamo migliorati nella rete ospedaliera, ma ancora di più nella prevenzione oncologica, nell'assistenza territoriale, nel sistema di residenzialità e nella risposta ai cosiddetti tempo-dipendenti, ovvero a quelle patologie salvavita delle persone», continua Paolucci che spiega poi come la Regione abbia pensato anche alle aree interne: «Per queste zone siamo stati gli unici a installare nuove postazioni del 118, sapendo che ogni postazione costa oltre un milione, per dire di quanto è stato imponente l'investimento portato a termine nella rete della emergenza-urgenza, con quasi 15 postazioni in alcune aree interne come Campo di Giove, San Salvo, Lama dei Peligni, Carunchio, e Torricella Peligna, tanto per ricordarne alcune. Ora scommettiamo sul ruolo importante dei distretti sanitari aperti 24 ore su 24. Saranno presenti anche in certe zone più complicate e serviranno a fare filtro rispetto al presidio più lontano. Sono modalità», conclude Paolucci, «che permetteranno a queste zone di vivere con più sicurezza per i tempi-dipendenti. E con più qualità di assistenza per quanto riguarda la rete extraospedaliera».