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Pescara, 24/11/2024
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Data: 15/10/2017
Testata giornalistica: Il Centro
In piazza per Honeywell, Hatria e le altre. Manifestazione di Cgil, Cisl e Uil sotto le quattro prefetture. Sul tavolo anche temi nazionali come l'Ape sociale (l'articolo in pdf)

PESCARA Quattro presidi promossi davanti alle Prefetture di Pescara, L'Aquila, Teramo e Chieti nell'ambito della giornata nazionale di mobilitazione promossa da Cgil, Cisl e Uil in vista della manovra. Oltre ai temi nazionali, per le tre organizzazioni regionali la protesta è stata occasione per ribadire le criticità dell'Abruzzo: crisi industriali, mancata attuazione di strumenti come il Patto per lo sviluppo, occupazione, sanità e politiche sociali. I sindacati ricordano che «in Abruzzo sono aperte molteplici crisi industriali, che con gli ammortizzatori sociali sempre più ridotti rischiano di portare a tanti licenziamenti anche dove vi sono strumenti per contrastare la crisi, come le aree di crisi».All'Aquila le bandiere dei sindacati hanno occupato corso Federico II in una manifestazione a sostegno dei tavoli di trattativa in corso con il Governo. I rappresentanti provinciali Cgil, Umberto Trasatti, Cisl, Paolo Sangermano, il regionale della Uil Fabrizio Truono, insieme a Silvana Roseto, della segreteria nazionale Uil, hanno incontrato il vice prefetto vicario Malgari Trematerra per consegnare un documento unitario. Sul tappeto, oltre ai problemi nazionali, anche le molte problematiche locali, come le vertenze nella sanità e delle molte aziende in crisi, e anche alcuni problemi con l'Ape sociale che, secondo i sindacati, vedrebbe l'Inps dare una chiave di lettura molto restrittiva del provvedimento governativo di pensionamento anticipato, tanto che il 70% delle istanze sarebbe a rischio. A Chieti, sotto la sede della prefettura in corso Marrucino, lo striscione che riassume la crisi del lavoro è quello dei 420 operai della Honeywell di Atessa, oggi al 28° giorno di sciopero. «Il prefetto Antonio Corona ha ben compreso la nostra protesta e ha risposto no alla richiesta di sgombero pervenuta dall'azienda», ha detto il segretario provinciale Fiom Davide Labbrozzi, «le istituzioni sono con noi, dal più piccolo Comune agli enti più rappresentativi. C'è una coesione sociale intorno a noi». Martedì la vertenza approderà al ministero dello Sviluppo economico: «Il ministro Calenda si sta spendendo in prima persona», ha detto Labbrozzi, «ha messo sul tavolo proposte economiche e finanziarie. Di certo, il ministro può fare la differenza. Ora, staremo a vedere se martedì ci sarà anche l'azienda e partirà la trattativa o se la dirigenza prenderà altro tempo. Ma adesso non c'è più tempo». In strada anche i lavoratori di altre imprese, come quelli della Dayco di Chieti Scalo e Manoppello: «Gli impegni presi dall'azienda dopo lo sciopero sono vincolanti e, adesso, la vertenza si è chiusa positivamente», ha detto Carlo Petaccia della Filctem-Cgil, «sono in arrivo investimenti. Del resto, la Dayco non è in crisi». A Teramo presidio dei lavoratori in largo San Matteo. Spiega Giovanni Timoteo, segretario Cgil: «Nell'incontro con il prefetto Graziella Patrizi a richiamare l'attenzione del governo sulle vertenze del territorio». «Abbiamo voluto partecipasse una donna per il settore metalmeccanico, Damaride Esposito, Rsa della Cepar di Poggio Morello, che ha illustrato la difficile condizione femminile nel settore», aggiunge Marco Boccanera, segretario Fim Cisl. (cr.re.)

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