PESCARA«Vogliamo il mercatino etnico, sono 17 mesi che aspettiamo. Ci stanno prendendo in giro». I senegalesi sono tornati a protestare. Ieri mattina, la Camera del lavoro della Cgil ha organizzato un presidio davanti al Comune per contestare i tempi lunghi dell'amministrazione per la realizzazione del mercatino nel sottopasso ferroviario di via Ferrari. I commercianti senegalesi sono arrivati all'esasperazione. Da quando è stato sgomberato il mercato abusivo davanti alla stazione, il 18 maggio 2016, non hanno più avuto un posto fisso per poter lavorare.L'amministrazione, allora, annunciò tempi brevi, ma quella promessa finora non è stata mantenuta. Da qui la decisione della Cgil di promuovere un'altra manifestazione cui hanno preso parte una cinquantina di commercianti senegalesi. Così, ieri mattina intorno alle 11, piazza Italia si è riempita di bandiere rosse della Cgil e di cartelli con le scritte: «Nessuno è straniero»; «Stesso sangue, stessi diritti»; «Diritti + lavoro + cittadinanza = democrazia».«Abbiamo organizzato questa manifestazione», ha detto la segretaria generale della Cgil di Pescara Emilia Di Nicola, «per avere risposte definitive in merito alla realizzazione del mercatino etnico. Ci avevano detto che era stato preparato un bando per l'assegnazione dei posti, ma che fine ha fatto?«Stanno prendendo in giro la gente», ha affermato il responsabile Ufficio immigrazione della Cgil Patrick Goubadie, «il centrodestra vuole ostacolare il progetto, perché sostiene che il mercatino nel sottopasso possa diventare un ghetto. Ma non è così, anzi, il mercatino rafforzerà l'integrazione della comunità senegalese».«Tra l'altro», ha ricordato la Di Nicola, «sono stati spesi finora 50mila euro per la sistemazione parziale del sottopasso da adibire a mercatino. Sono soldi pubblici che non possono andare sprecati». «L'opposizione vuole fare ostruzionismo per bloccare questa iniziativa», ha aggiunto Goubadie, «ma questa è un'operazione razzista». Durante la manifestazione, i sindacalisti hanno contattato il sindaco Marco Alessandrini per richiedere un incontro. Incontro che si è svolto intorno a mezzogiorno, quando il primo cittadino è tornato in Comune dopo aver inaugurato la nuova palestra polifunzionale a San Silvestro. Alessandrini ha ricevuto nella sala giunta una delegazione di rappresentanti sindacali e di lavoratori immigrati. Alla riunione, che si è svolta rigorosamente a porte chiuse, hanno potuto partecipare solo assessori e consiglieri comunali, mentre gli organi di informazione sono stati fatti uscire dalla stanza. Erano presenti il vice sindaco Antonio Blasioli e i consiglieri Daniela Santroni (Sinistra italiana), Antonio Natarelli e Pierpaolo Zuccarini (Pd), Carlo Gaspari (Mdp). Durante l'incontro, un commerciante senegalese ha accusato un lieve malore, ma si è subito ripreso. La riunione è terminata dopo circa un'ora, i sindacalisti e i rappresentanti dei lavoratori immigrati sono uscita dalla sala giunta abbastanza soddisfatti. «Abbiamo spiegato alla delegazione», ha rivelato la Santroni, «che porteremo entro breve in consiglio comunale la delibera, contenente la variante al piano regolatore, per poter completare i lavori nel sottopasso ferroviario. Verrà presentata durante la sessione dedicata all'urbanistica che comincerà venerdì prossimo». Il consiglio comunale dovrà procedere alla ratifica del provvedimento che è stato già adottato dall'aula. Ma i tempi non saranno brevi. L'opposizione ha già preannunciato la presentazione di centinaia di emendamenti per bloccarne l'approvazione.E non sono solo i consiglieri comunali del centrodestra ad essere contrari. Nel luglio scorso, la Confcommercio ha diffuso un comunicato per dire no all'istituzione del nuovo mercato etnico e sì, invece, alla riqualificazione dei mercati ambulanti esistenti. «Siamo perfettamente d'accordo di procedere al riordino, riqualificazione, potenziamento e ammodernamento dei mercati esistenti, con la nostra collaborazione e, in particolare, con quella del sindacato degli ambulanti», si leggeva nel documento, «siamo invece contrari all'istituzione di nuovi mercati, se non dopo che saranno state risolte le criticità relative agli otto mercati settimanali esistenti».
«Sarà scontro in aula». Forza Italia: un'opera indecente, fermeremo quel progetto
PESCARA Il centrodestra si prepara a dare battaglia per fermare la realizzazione del mercatino etnico nel sottopasso di via Ferrari. Lo ha confermato ieri il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli. «Presenteremo centinaia di emendamenti in consiglio comunale in sede di ratifica della delibera contenente la variante al piano regolatore», ha avvertito, «quella è un'opera sbagliata, vogliamo impedire lo sperpero di 200mila euro per completare i lavori nel sottopasso. Sono convinto che la città la pensa come noi». Ma l'ostruzionismo del centrodestra non si svolgerà solo a colpi di emendamenti. Sulla delibera adottata dal consiglio gravano circa 350 osservazioni di merito firmate da cittadini e commercianti contrari alla realizzazione dell'opera. «La partita del nuovo mercatino etnico», hanno fatto presente poco tempo fa gli esponenti delle forze del centrodestra, ossia Forza Italia, Pescara in Testa e Pescara futura, «è ancora tutta aperta e da giocare, contrariamente a quanto sostiene la maggioranza, che vuole far passare come un atto definitivo e irrevocabile la prima approvazione della delibera di variante al piano regolatore. Sappiamo che le associazioni di categoria dei commercianti si sono organizzate e in piena autonomia hanno presentato le loro osservazioni tecniche contro il provvedimento, proprio per fermare quella vergogna, che rappresenta la mannaia finale sugli imprenditori del commercio locali, già pesantemente vessati dalle imposte locali».«Pensare di creare una struttura esclusiva per i senegalesi, che per vent'anni non hanno versato un euro di tassa per l'occupazione del suolo pubblico, è assurdo», hanno osservato i consiglieri di Forza Italia in una nota diffusa l'estate scorsa, «ghettizzare gli aspiranti ambulanti extracomunitari sotto un tunnel ferroviario non significa integrarli con il tessuto sociale e commerciale pescarese, ma significa solo rischiare di favorire un nuovo concentrato di illegalità, al pari di quell'area mercatale smantellata dalle aree di risulta proprio perché, secondo quanto scoperto dalle forze dell'ordine, era addirittura la centrale della contraffazione del centro sud Italia». I consiglieri dell'opposizione sono fortemente critici anche per i costi di questa operazione. «Nella delibera i costi dei lavori sono lievitati in maniera esponenziale», ha osservato Forza Italia sempre in quella nota, «passando dai 50mila euro, previsti con un primo atto di giunta, a 200mila euro complessivi». Ma la spesa finora sostenuta è stata di 50mila. L'intervento si è poi fermato, perché manca la ratifica della variante al piano regolatore per modificare la destinazione d'uso del tunnel.