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Pescara, 24/11/2024
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Data: 18/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Forza Italia e M5S le contromosse al treno di Renzi

PESCARA Semaforo rosso al treno di Matteo Renzi. Proveranno ad accenderlo le opposizioni sui binari che domani condurranno il segretario del Pd in Abruzzo, con tappe a Pineto, Pescara, Marsica e Vasto. Una campagna di ascolto con le realtà produttive e le forze del lavoro, partita ieri dal Lazio a bordo del lungo convoglio composto da 5 vagoni e lungo 150 metri, nel resto d'Italia. Particolarmente attesa la tappa vastese con la visita nello stabilimento Pilkington, a cui dovrebbe seguire l'incontro con una delegazione dei lavoratori della Honeywell di Atessa, alle prese con una dura vertenza.
LA POVERTA' AUMENTA Andrea Colletti, deputato pescarese del M5S, la vede così: «Il fatto di attraversare l'Abruzzo in treno lo aiuterà a capire quanto siamo indietro su certe infrastrutture. Basta pensare alla Pescara-Roma. Sarà certamente una gita utile per lui. Che altro dire - aggiunge -, noi siamo tra la gente con i banchetti, per parlare dei problemi reali del Paese, mentre qualcuno si rifugia in un vagone». A rincarare la dose arriva Sara Marcozzi, consigliere regionale del M5S: «Tutto fumo e propaganda: Matteo Renzi ha cancellato l'articolo 18, approvato il Jobs act e la Buona scuola, che di buono ha solo il nome; precarizzato la vita di centinaia di famiglie. Ha finanziato per decine di miliardi il salvataggio delle banche, mentre cresce il numero degli italiani poveri. E viene a parlarci di lavoro? Questo treno è il suo ultimo giro di giostra».
Appena rientrato da Ischia, per l'evento con Silvio Berlusconi, Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia, risponde così al tour in treno del leader del Pd: «È chiaro che la campagna elettorale è già iniziata. Berlusconi non partecipava da tempo alle iniziative politiche. Ci siamo visti a Fiuggi e, appena due giorni fa, a Ischia. Si capisce che nel centrodestra l'aria è cambiata. Sembra di rivedere lo spirito del '94. Per quel che ci riguarda - spiega -, in Abruzzo abbiamo previsto una serie di iniziative locali che stiamo concordando con Roma. I primi di novembre è previsto un incontro a Teramo, a fine novembre all'Aquila, a dicembre a Pescara. Poi stiamo avviando l'organizzazione della Festa Azzurra di Roccaraso, che si terrà a metà gennaio».
COLLEGI E CALCOLI Quanto alle candidature per le prossime politiche: «Molto dipenderà dalla legge elettorale all'esame del Senato. Allo stato attuale, con 5 collegi uninominali alla Camera e due al Senato, abbiamo l'esigenza di presentarci agli elettori con nomi fortemente radicati sul territorio per non dare un vantaggio ai concorrenti. Gente stimata, credibile, vincente».
Meno morbido il commento del deputato di Forza Italia, Fabrizio Di Stefano: «Renzi viene in Abruzzo a sancire il fallimento del governo D'Alfonso. Girasse per le strade provinciali, ridotte a mulattiere, anziché in treno, e capirebbe che disastro ha causato il combinato disposto delle sue riforme, che hanno massacrato le Province, con l'incapacità del nostro governo regionale. Andasse in giro per gli ospedali d'Abruzzo a vedere i malati in corsia, per toccare con mano il disastro della sanità regionale». Per Di Stefano sarebbe anche il caso di spiegare all'ex premier «come mai l'Abruzzo, dal 2014 al 2016, ha perso 2.435 imprese. Erano questi i successi promessi da D'Alfonso?».

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