ATESSA Una stretta di mano e pochi minuti per spiegare il dramma che vivono 420 dipendenti della Honeywell, la fabbrica dei turbo a rischio delocalizzazione e chiusura. Si è svolto così l'incontro tra i delegati e i rappresentanti sindacali di Fim, Fiom e Uilm con il segretario del Partito democratico, Matteo Renzi, raggiunto a San Salvo dove l'ex premier è arrivato con il suo "Treno dell'ascolto" per incontrare gli operai della Pilkington. L'obiettivo, per i delegati della Honeywell, è far parlare il più possibile della vertenza della fabbrica dei turbo, una delle più lunghe e tragiche della storia della Val di Sangro che sta impegnando tutte le maestranze in uno sciopero ad oltranza che dura dal 18 settembre. «Faremo avere a Renzi una relazione su quanto sta avvenendo alla Honeywell», spiegano i delegati sindacali, «ma il nostro unico interlocutore resta il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che si sta occupando personalmente della questione. Abbiamo cercato di sensibilizzare al nostro dramma anche il segretario del più importante partito italiano e dobbiamo cercare di accendere tutti i riflettori sul futuro della Honeywell». Ed è chiaro che nella partita Italia-Francia che si sta giocando su tavoli molto distanti da Atessa e dall'Abruzzo, l'interessamento di un candidato premier può fare molto gioco a un dramma tutto italiano con la chiusura di una fabbrica di eccellenza. Il ministro Calenda, intanto, sta cercando di ottenere una conference call con i rappresentanti sindacali e le istituzioni abruzzesi per accelerare il confronto e non arrivare fino alla data imposta dall'azienda, il 15 novembre. Sul tavolo delle trattative è stato messo un pacchetto di finanziamenti che potrebbero attivarsi se l'azienda presentasse un programma di rilancio e un altrettanto piano industriale. Intanto ieri, quasi come una beffa, è arrivato un importante anniversario per i primi cento dipendenti dello stabilimento dei turbo: hanno festeggiato 25 anni di lavoro sotto lo stesso marchio. Un compleanno celebrato in maniera mesta, con una torta che simboleggia il tempo trascorso, ma anche la nuova emergenza, con la scritta, "Salviamo la Honeywell" a far capolino sulla panna. E tra i dipendenti in presidio serpeggia amarezza, paura, sconforto, pur nella consapevolezza di dover portare avanti, fino a che sarà necessario, lo sciopero ad oltranza.Si rischia anche la guerra tra poveri. Accade con i dipendenti della ditta Travaglini, che lavora anche per Honeywell come magazzino. I lavoratori in sciopero cercano di bloccare l'uscita dei mezzi per non far arrivare i materiali negli altri siti della Honeywell in Europa. E i dipendenti di Travaglini temono di non poter accontentare un cliente, con possibili conseguenze.