TORINO Non aprite porte e finestre. È l'invito del Comune di Torino dopo che la concentrazione di Pm10 è schizzata a 114 microgrammi per metro cubo, oltre il doppio del limite (50). Ma il problema dello smog riguarda un po' tutto il Nord Italia: l'elenco di città che sta adottando in questi giorni provvedimenti per contenere la situazione di emergenza si fa sempre più lungo. L'inquinamento miete qualcosa come 9 milioni di morti l'anno i dati sono relativi al 2015 - ovvero un decesso su sei si può ricollegare a esso. Quello atmosferico - dallo smog al particolato nell'aria fino ai combustibili fossili, dovuti all'uso domestico - è responsabile di 6,5 milioni di morti l'anno e provoca per lo più malattie cardiovascolari e respiratorie. Reso noto sulla rivista The Lancet, questo tragico bollettino è parte dei risultati della Commission on Pollution and Health, un progetto biennale che ha coinvolto oltre 40 autori di vari paesi del mondo.
LA SITUAZIONE
Nel Nord Italia, da Milano a Pavia, da Vercelli ad Alessandria fino a Milano, la situazione resta critica. Almeno in 24 città l'inquinamento dell'aria ha passato i limiti di legge. La Pianura Padana è avvolta da una nube di aria stagnante. A Torino, su richiesta della procura, sono in corso accertamenti dei carabinieri nel Noe sull'inquinamento atmosferico. Nei giorni scorsi, ai magistrati è stato consegnato il primo esito di un'indagine epidemiologica, svolta da un docente universitario di Firenze, da cui risulta che il tasso di mortalità è più elevato di quello atteso. Un precedente studio effettuato dall'Arpa Piemonte (non in ambito giudiziario) stima in circa 900 i morti provocati ogni anno a Torino dallo smog. Il fascicolo è stato aperto lo scorso aprile dopo l'esposto di un esperto in valutazioni di impatto ambientale. Nella denuncia si afferma che «Torino si trova da almeno dieci anni in una situazione di illegalità. Le fonti di emissione di particolato in atmosfera sono prevalentemente da attribuirsi al traffico veicolare, con un contributo prevalente di motori diesel».
LE RESPONSABILITÀ
Lo studio dell'Arpa, citato nella denuncia, parla di «speranza di vita dei cittadini ridotta di 22,4 mesi». L'esposto invita la procura ad accertare eventuali responsabilità di Comune e Regione, i cui atti, nel corso degli anni, non sarebbero stati sufficienti. Si procede per inquinamento ambientale, un reato introdotto nel codice penale nel 2015, che prevede condanne dai due ai sei anni. La primavera scorsa la Commissione europea lanciò un ultimo avvertimento all'Italia sul problema dello smog: una delle aree del territorio nazionale maggiormente interessate era proprio quella del capoluogo piemontese. Il comunicato di Bruxelles, diffuso il 27 aprile, è stato acquisito dai magistrati.
Intanto, a Torino, l'assessore all'Ambiente, Alberto Unia, ha invitato i cittadini ad adottare misure straordinarie per non essere «contaminati». «Evitate l'attività fisica e prolungata all'aperto - si legge in un lungo comunicato - e, in particolare per anziani, bambini e soggetti con patologie cardiorespiratorie, restate il più possibile in ambienti chiusi, evitando anche di aprire porte e finestre». Dettami che sembrano il preludio di un quadro apocalittico. Per chi si sposta a piedi o in bicicletta, meglio «farlo nel più breve tempo possibile, muovendosi lontano dalle vie maggiormente trafficate». Da mercoledì a Torino, dalle 8 alle 19, è bloccato il traffico di tutte le auto private fino ai diesel Euro 4 compresi, ma domani il divieto sarà con ogni probabilità esteso agli Euro 5.