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Pescara, 24/07/2024
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Data: 21/10/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Legge salva-Abruzzo. Concorsi, sociale e bus: fondi sbloccati. Regione, ecco gli effetti a catena della norma che spalma in 20 anni il debito. Ripartono le assunzioni. Anche i bimbi con malattie gravi saranno aiutati

PESCARA «Una norma storica che mette la parola fine a tutti i problemi che questa regione si portava dietro da 18 anni», affermano il governatore, Luciano D'Alfonso e l'assessore all'Economia, Silvio Paolucci, illustrando la norma salva-Abruzzo, contenuta a pagina 14 della legge di Bilancio dello Stato varata dal governo, che ora passa all'esame del Parlamento, e che consente di spalmare su 20 anni, e non sui 10 previsti attualmente, il debito ereditato al 31 dicembre 2014. Un debito che tre anni fa era di 770 milioni, ma ora è sceso a 680, e che imponeva alla Regione di restituire 50 milioni l'anno che scendono a 25.
GLI EFFETTI. L'Abruzzo riacquista così la certezza della finanza perché avrà a disposizione 25 milioni l'anno per finanziare il sociale, i trasporti pubblici ed i concorsi. Quindi le assunzione di almeno 50 funzionari e 11 dirigenti della Regione, oltre che il ricambio, attraverso il turn over dei pensionamenti, di non meno di 100 dipendenti l'anno. Gli effetti a catena, che spingono D'Alfonso a parlare di «officina Abruzzo», si estendono ai finanziamenti sia per il trasporto scolastico dei disabili e per il piano di sviluppo del welfare dei 305 Comuni d'Abruzzo, che per la quota sociale a cittadini meno abbienti e il mantenimento dei costi sostenuti per il ricovero degli anziani nelle residenze assistite. Ma si sbloccano anche i fondi per il Caregiver 2017, i 280 mila euro per le famiglie con bimbi affetti da malattie gravissime e rare, come la piccola Noemi di Guardiagrele, e per il diritto allo studio, attraverso le borse di studio sociali. E ancora per la cultura e lo sport. Indirettamente la nuova norma avrà effetti positivi anche sulle risorse regionali per il trasporto pubblico locale, sui diritti dei pendolari e degli studenti, e su tutti quegli interventi, come il dissesto idrogeologico o la realizzazione di infrastrutture a compartecipazione Stato-Regione che finora hanno visto quest'ultima inibita per via degli investimenti con proprie risorse bloccati.
LE DUE NOVITA'. «Per 18 anni», dice D'Alfonso, «hanno ritenuto di scavalcare il debito, che comincia nel 1999 e si genera fino al 2014. Ma dal 2014 abbiamo cominciato a pensare alla soluzione normativa. Ora determiniamo il rientro, rispetto alla consistenza debitoria, nell'arco di 20 anni. Un lasso di tempo che consente il mantenimento di un'agibilità finanziaria annuale». E arriviamo alle novità. La più importante è che la salva-Abruzzo non prevede la contrazione delle spese. Il comma 2 infatti stabilisce l'obbligo di aumentare gli investimenti del 2 per cento a partire dal 2018. L'altra novità è contenuta nel comma 3 che lascia spazio a convenzioni con la Ragioneria dello Stato. «Così potremo attuare i concorsi e le assunzioni», spiega DAlfonso, «tra qualche settimana infatti ci saranno i bandi che ci permetteranno un rinnovamento generazionale della macchina amministrativa. Questa norma», aggiunge, «andava fatta quando l'Italia aveva sette seni, l'abbiamo fatta quando il Paese è senza seni e quindi ha un valore stratosferico. E siamo riusciti a farla fare sulla base della spiegazione documentale». INCONTRI DECISIVI. Il governatore rivendica il ruolo di apripista svolto, a livello nazionale, dall'Abruzzo ricordando che a questo risultato «si è arrivati grazie a due incontri e un convegno con il ministro Pier Carlo Padoan che ci hanno consentito di accendere le luci con la contrarietà zero di tutti gli altri organi. Ed è una norma», ha infine sottolineato il governatore, «che non va di traverso alla Corte dei conti perché permette il riallineamento contabile della Regione».I PIU' DEBOLI. Paolucci ha parlato di un provvedimento «a favore della povera gente, il più grande che sia stato fatto negli ultimi 20 anni, che consente di liberare risorse per i pendolari, gli operai, gli studenti, i disabili e gli anziani. Spalmando il debito», ha spiegato, «dimezziamo il necessario accantonamento per ripianarlo. Così si sbloccano risorse che possono essere reinvestite. È la norma più di sinistra degli ultimi 20 anni e meriterebbe l'applauso unanime di tutti i gruppi politici», è la stilettata finale di Paolucci a chi, nell'opposizione, ha criticato la salva-Abruzzo.

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