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Data: 21/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Hatria, scattano altre 32 ore di sciopero

Al niet opposto da Cobe Capital alla richiesta espressa dalle istituzioni e dai sindacati che riguardava il congelamento dei 55 licenziamenti, gli operai dello stabilimento di Sant'Atto raddoppiano le iniziative di lotta. Questo in sunto ciò che è sortito, ieri mattina, dall'assemblea dei lavoratori che hanno espresso forte disagio per la drammatica situazione che si è creata con l'arrivo delle lettere di licenziamento, rilevando che la richiesta di congelare la misura fino al 25 ottobre, data di convocazione del tavolo Al Ministero dello Sviluppo Economico, non è andata a buon fine. Si va all'appuntamento, su cui ha lavorato molto il vice ministro del Mise, Teresa Bellanova, con qualche carta in meno: in molti facevano affidamento su una dilazione per trovarsi a giocare i tempi supplementari con più chance. Pertanto le forme di lotta proseguono, fanno sapere la Rsu Hatria Srl di S.Atto le segreterie di Filctem Cgil e Femca Cisl, e sono improntate alla battaglia: L'assemblea dei lavoratori recitano Giampiero Dozzi e Serafino Masci - assume la decisione di proseguire le iniziative di lotta articolate secondo le seguenti modalità: assemblea permanente presso il presidio in prossimità dello stabilimento nelle giornate di sabato 21 ottobre 2017 e domenica 22 ottobre 2017; sciopero di 32 ore, distribuito in otto ore giornaliere su ogni turno di lavoro, da lunedì 23 ottobre 2017 a giovedì 26 ottobre 2017, con blocco di ogni forma di lavoro supplementare; convocazione dell'assemblea dei lavoratori per giovedì 26 ottobre 2017. I sindacalisti aggiungono che si riservano di adottare ulteriori iniziative sulla base degli sviluppi della vertenza in corso. A questo punto il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, si augura solo che possa arrivare un nuovo soggetto industriale con cui si possa davvero discutere di piano industriale, perché in questi mesi ho scorto solo la volontà per ridurre il personale, che capisco essere legittima ma senza un piano resta sempre un palliativo ed un provvedimento temporaneo. La vertenza Hatria lungo tutti questi mesi ha visto la proprietà tenere un atteggiamento molto arroccato molto fermo sui licenziamenti, sebbene all'inizio l'ad di Cobe Capital, Antonio Valentini, aveva fatto balenare alcune concessioni in termini di incentivi all'esodo e di part time, ipotesi poi tutte all'improvviso rinnegate. A dispetto del suo collega che aveva rivestito il suo ruolo in precedenza, l'ad non è un mero dipendente ma un uomo che fa parte integrante del fondo d'investimento. Chi ha seguito la vertenza lo ha definito fin troppo deciso e spietato adducendo il fatto che ogni giorno l'azienda perdesse migliaia di euro. Nelle 4 riunioni in Provincia e nelle altre 4 in Regione nessuno è riuscito a strappare una concessione come se avesse chiaro sin dall'inizio come comportarsi. A Di Sabatino infine non va giù il discorso che la proprietà Cobe Capital ha avanzato: Non è tagliando un terzo della forza lavoro si possa rimettere in equilibrio la società, ma si va avanti a prescindere dal numero dei lavoratori.


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