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Data: 21/10/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Stato di agitazione per il personale della ricostruzione. Cgil avvia le procedure a tutela delle richieste dei lavoratori. Lunedì assemblea per chiedere stabilizzazioni e sostegni

L'AQUILA Cgil e Fp-Cgil hanno indetto per lunedì un'assemblea pubblica, alla presenza del sindaco, della senatrice Stefania Pezzopane, dei titolari degli uffici speciali, del coordinatore della struttura tecnica di missione, della Regione e del coordinatore dei sindaci dei comuni del cratere sismico del 2009. L'incontro è finalizzato a riaffermare la necessità di un intervento normativo risolutivo delle diverse problematiche del personale della ricostruzione da inserire nella prossima legge di stabilità.«Cgil e Fp-Cgil», spiegano Umberto Trasatti e Francesco Marrelli, «sono impegnate ormai da anni nella ricerca di soluzioni normative necessarie a dare certezza alle lavoratrici e ai lavoratori legati alla ricostruzione edilizia, sociale ed economica. Infatti la legge Barca, al fine di fronteggiare le esigenze connesse alla ricostruzione nei comuni colpiti dal sisma, ha autorizzato il Comune dell'Aquila, i comuni del cratere e il ministero delle infrastrutture e dei trasporti ad assumere a tempo indeterminato 300 lavoratori, di cui 128 al Comune dell'Aquila e 72 ai comuni del cratere. La stessa legge ha introdotto un irragionevole e incomprensibile termine del 2021 (data "presunta" di fine ricostruzione) entro il quale "il personale eventualmente in sovrannumero sarà assorbito secondo le ordinarie procedure vigenti". Ai lavoratori assunti con concorso Ripam, al fine di comprendere compiutamente la platea dei lavoratori interessati ai provvedimenti in discussione, si aggiungono altri 25 lavoratori dell'Usra, 25 dell'Usrc e 56 del Comune dell'Aquila, tutti contrattualizzati con contratto a tempo determinato con scadenza contrattuale al 31 dicembre 2018».Secondo la Cgil, le soluzioni venute fuori in questi giorni, e che riguardano la proroga al termine del 2021 per i lavoratori assunti con concorso Ripam e la proroga alla scadenza dei contratti a termine «rappresentano semplicemente un rinvio del problema, privando i lavoratori di un futuro certo e di tranquillità lavorativa, la stessa tranquillità e certezza che chiedono i cittadini per il buon andamento della ricostruzione». La Cgil chiede un impegno alla politica per effettuare le correzioni e integrazioni necessarie a livello normativo affinché si possano superare le tante differenziazioni generate tra il personale addetto alla filiera, «garantendo stabilità lavorativa e valorizzando professionalità accresciute in questi anni».



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