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Pescara, 24/07/2024
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Data: 21/10/2017
Testata giornalistica: Clickmobility
Genova: il "nodo" fondi per Amt in house. Entro la fine di dicembre dovrà essere pronto il piano industriale che tenga conto del taglio nei trasferimenti di risorse come previsto dalla nuove norme in caso di affidamento diretto.

Nel "derby" fra i tifosi di Amt in house (che sono in netta maggioranza a Genova) e quelli del "è meglio una gara" sembra non esserci partita. Dopo la decisione del sindaco Bucci di battere senza indugi la pista dell'affidamento in house sono giunte all'indirizzo del primo cittadino cori di incitamento e di approvazione.
Dunque, tutto fatto.

Ma, come spesso accade, all'orizzonte si profila un problema di non poco conto e con tanti "zeri" che rischia di complicare la marcia solitaria di Amt verso l'affidamento diretto del servizio di trasporto: il taglio dei trasferimenti, pari al 15 % come previsto dalle nuove norme, per quelle amministrazioni che non sono in grado di giustificare, con numeri alla mano, che la scelta in house si ispira a criteri di «efficientamento, efficacia ed economicità».

Ma sul punto le opinioni raccolte in questi giorni dalla stampa non sono univoche. Se dal Comune non filtrano preoccupazioni di sorta il fronte sindacale (quello più convinto dell'operazione in house) manifesta le prime preoccupazioni e la domanda che solleva è: "dove si trovano i soldi ?".
«Sono almeno 18 milioni" - fa sapere Camillo Costanzo, segretario regionale Filt-Cgil nelle dichiarazioni rese al quotidiano "La Repubblica" - che aggiunge: " ma il taglio è molto diluito e comunque noi siamo favorevoli e sosteniamo la scelta di mantenere il servizio in house: adesso il sindaco Bucci, però, deve spiegarci dove troverà i soldi».


Si ritorna, quindi, al piano industriale in grado di dimostrare, con i numeri alla mano, che l'affidamento diretto risponde in pieno ai criteri stabiliti dalla legge ed evitare il taglio nei trasferimenti.
Ma sul piatto della bilancia non c'è solamente l'ipotesi "taglio". A intricare ulteriormente la vicenda c'è la situazione di Atp, che appartiene anche ad un soggetto privato, Autoguidovie.
Torna di nuovo la domanda: cosa farà il Comune? Comprerà anche le quote di Autoguidovie? Con quali fondi?


Per ora la strategia prevede di compiere un passo alla volta: in via preliminare - scrive "Repubblica" che riporta le dichiarazioni del segretario regionale Filt-Cgil - sarà avanzata la richiesta di una proroga della scadenza dei termini, previsti per il 31 dicembre, per la presentazione del piano industriale da avanzare al ministro dei trasporti.

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