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Pescara, 24/07/2024
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Data: 24/10/2017
Testata giornalistica: Mapero'
Tutti dottori i Dalfy boys (e girls)

Eccole le graduatorie dei nuovi dottorati targati Regione Abruzzo: non c’è più il dirigente del Comune di Pescara e braccio destro del presidente Luciano D’Alfonso, Guido Dezio che aveva fatto domanda a settembre scorso in quota Comune, da parte sua un passo indietro forse per lasciare campo libero alle due più giovani consulenti, entrambe assunte a tempo determinato per le quali l’Università di Teramo ha cambiato le regole di accesso. E infatti sono state ammesse, in quota Regione, Federica Evangelista col punteggio di 40,25 su 60 per il dottorato in “Governo dell’impresa, dell’amministrazione e della società nella dimensione internazionale” e per il dottorato in “Processi di armonizzazione del diritto tra storia e sistema”, la neo assunta a tempo determinato Erica Bassano con 40/60 e al secondo posto Alessia Valentina Parlatore (con contratto a tempo indeterminato, almeno lei) con 38,5/60.

E’ il nuovo oggetto del desidero per i Dalfonso’s boys il titolo di Phd, un altro di quei privilegi per i quali l’Università ha cambiato le regole del gioco in corso d’opera. Mapero’ ha già raccontato dei dottorati riservati in sovrannumero ai dipendenti della Regione, ma ora c’è dell’altro. Posti per i dipendenti di categoria D con contratti a tempo indeterminato, ai quali ha avuto accesso tempo fa anche la fedele segretaria Marianna Di Stefano. Ma adesso tocca agli altri, tocca a quelli con contrattini di un anno e tocca anche alla neo assunta Erica Bassano che secondo l’elenco telefonico on-line della Regione “non è assegnata ad alcun servizio” ma sembra lavori nello staff del presidente. E a Federica Evangelista, che fa parte del cda di Tua e con la Regione ha un contratto Cococo di un anno, da poco rinnovato. Tutto normale? Proprio per niente.

Il fatto è che il 27 luglio, quando vengono banditi i concorsi per i dottorati con la riserva di un posto per la Regione Abruzzo o per il Comune di Pescara, viene scritto chiaramente dall’Ateneo teramano che “la riserva si applica al solo personale della Regione con contratto a tempo indeterminato e appartenente alla categoria D”. La stessa regola tassativa viene ribadita il 3 agosto, all’articolo 8 del bando. Poi qualche giorno più tardi, il 29 agosto, in piene ferie estive, l’Università di Teramo cambia rotta: l’ammissione in sovrannumero di dipendenti della Regione per i corsi “Processi di armonizzazione del diritto tra storia e sistema”, “Storia dell’Europa dal medioevo all’età contemporanea”, “Governo dell’impresa, dell’amministrazione e della società nella dimensione internazionale”, è riservata non solo ai titolari di contratti a tempo indeterminato ma anche a chi ha “contratti di lavoro a tempo determinato o contratto di collaborazione in essere alla data di scadenza del bando”. Sembra quasi fatto apposta per loro.
Mancano solo due giorni alla data di scadenza e guardaunpo’, in due giorni due dipendenti della Regione con contratti Cococo o di collaborazione a tempo determinato riescono a confezionare e a presentare la tesi di ammissione al dottorato (nel frattempo anche Dezio fa il passo indietro).
ps: Alla faccia dei tanti giovani, figli di nessuno.

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