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Data: 25/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Arriva lo stop alle bollette ogni 28 giorni

ROMA Stop alle bollette ogni 28 giorni. Parola del ministro dello Sviluppo Carlo Calenda che ha annunciato un provvedimento ad hoc per porre fine ad una «pratica commerciale scorretta». Da Tim a Sky, da Vodafone a Wind a Fastweb tutti gli operatori e i provider dovranno adeguarsi alla nuova norma che dovrebbe diventare operativa entro il prossimo mese. Sincronizzando così il calendario telefonico, silenziosamente introdotto dalle compagnie di tlc circa un anno fa, con il più consolidato e diffuso calendario gregoriano in vigore dal 1582.
I COSTI
Come noto, da circa un anno i principali operatori della telefonia hanno modificato la periodicità nell'invio delle bollette: la fatturazione non è più mensile, ma settimanale, in pratica hanno deciso di inviare una bolletta ogni 28 giorni. Ciò significa che le mensilità diventano 13 e non più 12, con un aggravio delle tariffe in media dell'8,6%. Uno studio del Garante ha stimato che la mossa vale quasi 900 milioni in più l'anno solo per i clienti della rete fissa. A questi soldi bisogna aggiungerne altri 290 che arrivano da chi ha una sim per cellulare con un abbonamento annesso. La cifra non tiene conto delle sim ricaricabili alle quali per prime è stata applicata la stessa manovra tariffaria.
Adesso si cambia registro. Calenda ha assicurato che ci sarà una misura specifica nella legge di bilancio: «È una cosa che va messa a posto il più rapidamente possibile, perché è inaccettabile». Probabile un intervento al decreto fiscale o nella legge di bilancio. In Parlamento, tra l'altro, giace anche una specifica proposta di legge, a firma di Alessia Morani (Pd), che prevede il divieto, in tutti i settori soggetti ad authority indipendenti, di emettere fatture a quattro settimane, in modo non solo da fermare chi già lo fa, ma anche per evitare che altri vengano tentati dall'idea.
Per la verità nei giorni scorsi era trapelato che dopo l'incontro tra Calenda e il nuovo ad Amos Genish, Tim si preparava ad una marcia indietro sulle bollette a 28 giorni. Ora il dietro front sarà accelerato. Anche se l'Asstel, l'associazione che raccoglie gli operatori di telecomunicazioni, ha difeso le scelte fatte, sottolineando che si tratta di offerte commerciali liberamente proposte sul mercato. Che l'aria fosse cambiata lo testimonia anche il fatto che a marzo scorso era stata proprio l'Autorità per le tlc a chiedere la tariffazione a trenta giorni. Gli operatori, però, non solo non l'hanno rispettata (costringendo così l'Agcom a minacciare sanzioni per oltre un milione di euro), ma hanno anche fatto un ricorso al Tar che sarà discusso a febbraio. Nel dossier che riguarda le fatture a 28 giorni è stata inserita Sky, anche se la pay-tv non è stata oggetto delle sanzioni del Garante in quanto non prestatrice di un servizio universale. La norma in arrivo varrà comunque solo per il futuro. La partita dei rimborsi sarà tutta da giocare.

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