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Data: 25/10/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Sevel, sì ai licenziamenti dei furbetti della malattia

Nel penale sono stati già diversi i dipendenti Sevel condannati per truffa per aver impropriamente utilizzato falsi permessi per malattia e sulla legge 104, ma sono i vari pronunciamenti della Cassazione che stanno dando corpo e conferma alla durissima linea adottata da anni dall'azienda del gruppo Fca che per porre freno al contestato fenomeno, oltre alle denunce in procura, ha affondato ogni volta con i licenziamenti in tronco. I giudici stanno infatti snocciolando sentenze che confermano le strategie aziendali, alle prese pure col dato statistico più alto per le assenze del lavoro nell'intera galassia Fca. Particolarmente agguerrito sembra inoltre il collegio difensivo della Sevel composto dagli avvocati Favalli, Cammarata e Codagnone. Quanto alla Cassazione l'ultima sentenza ha di nuovo perorato la causa di Sevel sottolineando come con le false 104 «c'è un abuso di diritto, con la condotta dei dipendenti contraria alla buona fede e lesiva del datore di lavoro che si vede privato ingiustamente della prestazione del dipendente e per tale motivo subisce un danno».
QUALCHE REINTEGRAA parte qualche reintegra stabilita dal giudice, poi sia l'Appello che la stessa Cassazione, hanno ribaltato i provvedimenti confermando gli stessi licenziamenti. Nell'ultimo caso il dipendente teatino A.G. doveva assistere il nonno della moglie ma gli 007 della Sevel hanno controllato l'uomo che si sarebbe in realtà trattenuto poco in casa dell'anziano passando poi il resto della giornata a svolgere attività personali, come stare a casa o a far compere. Permesso 104 anche per il lancianese A.E. che invece di assistere la madre malata se ne andava a ballare e così anche per lui conferma del licenziamento. Altra 104 fasulla per S.A che doveva assistere il figlio minore portatore di handicap invece andava in giro per circoli ed esercizi commerciali. Posizione questa che si è fermata in Corte d'Appello con piena conferma del licenziamento dell'operaio. Per un'operazione chirurgica al menisco aveva invece ottenuto la malattia l'ortonese R.G. ma mentre era ancora sotto certificazione è stato trovato che andava in campagna a legare viti e guidare il trattore.


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